La FABI e gli altri sindacati si mobilitano contro la cessione del ramo d'azienda addetto al non performing loans e dei suoi 80 dipendenti. Fasano: "Chiediamo garanzie contrattuali e occupazionali per tutti i lavoratori ceduti"">

HYPO ALPE ADRIA, AL VIA STATO D?AGITAZIONE

La FABI e gli altri sindacati si mobilitano contro la cessione del ramo d’azienda addetto al non performing loans e dei suoi 80 dipendenti. Fasano: “Chiediamo garanzie contrattuali e occupazionali per tutti i lavoratori ceduti”
HYPO ALPE ADRIA, AL VIA STATO D?AGITAZIONE

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Proclamato lo stato d’agitazione in Hypo Alpe Adria Bank. Motivo? La banca ha concluso le procedure per l’esternalizzazione del ramo d’azienda addetto alle non performing loans e dei suoi 80 lavoratori, collocati tutti sulla piazza di Udine, senza garantire alcuna tutela contrattuale a questi ultimi, nonostante le richieste della FABI e degli altri sindacati del credito.
Il ramo sarà ceduto a Hypo Alpe Leasing, società austriaca non iscritta all’Abi e operante nel settore del commercio.
La FABI e gli altri sindacati contestano a Hypo Alpe Adria di non aver rispettato le procedure contrattuali che disciplinano le operazioni di cessione di ramo d’azienda, di non aver fornito alcuna informazione su quale sarà il futuro aziendale della società a cui è stato ceduta l’attività e, soprattutto, di essersi mostrata indisponibile a siglare un accordo con i sindacati per assicurare ai lavoratori ceduti la piena difesa contrattuale e occupazionale.
I dipendenti in questione rischiano di perdere lo status di bancari e di non poter più rientrare nell’azienda di provenienza in caso si verifichino tensioni occupazionali.
“Chiediamo con forza alla banca”, dichiara Guido Fasano, Coordinatore FABI Udine, “di abbandonare atteggiamenti intransigenti e di garantire le dovute tutele ai lavoratori ceduti, come peraltro prevede lo stesso contratto nazionale del credito.
Sollecitiamo, quindi, i vertici a sottoscrivere un accordo con le organizzazioni sindacali che garantisca ai lavoratori la completa tutela occupazionale, qualora la nuova società dichiari esuberi, e il mantenimento del contratto del credito”.
A preoccupare i sindacati anche la possibilità che questa sia soltanto la prima di una lunga serie di esternalizzazioni, utili all’azienda austriaca per liberarsi delle attività meno redditizie e per rendersi così più appetibile sul mercato.
è da ben 12 mesi, infatti, che la banca austriaca Hypo Alpe Adria cerca di vendere, senza esito, la controllata italiana, dove lavorano circa 500 persone.
Udine 14/02/2012
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