Non ci sarà nessun trasferimento senza il consenso dei diretti interessati e nessun demansionamento.
Il progetto di razionalizzazione dei 50 sportelli di banca Mps non avrà così alcun impatto sui circa 70 lavoratori coinvolti.
A stabilirlo l'accordo firmato ieri dalla FABI e dagli altri sindacati con la banca. Così come previsto dal piano industriale 2011-15, le 50 agenzie saranno trasformate in sportelli avanzati per poi chiudere definitivamente entro sei mesi.
Un'operazione messa in atto da Monte Paschi per eliminare la sovrapposizione di alcune filiali e garantire una maggiore efficienza distributiva della rete commerciale. Il tutto senza alcun "costo" per i lavoratori in termini di esuberi.
L'intesa prevede, infatti, che i dipendenti coinvolti dal progetto siano prevalentemente trasferiti, una volta chiusa la loro agenzie, nella filiale madre, dove verranno adibiti a ruoli compatibili con le proprie competenze e caratteristiche professionali e d'inquadramento.
Nel caso dovessero essere attivate procedure di mobilità territoriale, i lavoratori non potranno essere trasferiti ad altra filiale senza prima aver dato il loro ok.
Proprio per gestire al meglio il processo di ottimizzazione della rete, le rappresentanze sindacali aziendali si incontreranno periodicamente con i vertici e valuteranno l'andamento del progetto e le eventuali ricadute sui lavoratori.
"L'accordo", spiegano le organizzazioni sindacali in un comunicato unitario, "assicura garanzie in termini di mobilità territoriale e di salvaguardia delle professionalità e rimanda al preventivo confronto con le RSA periferiche territorialmente competenti, al fine di esaminare le eventuali ricadute sulle risorse interessate, sulle condizioni dei luoghi di lavoro e sulla sicurezza".
"Gestiremo questa nuova fase con la massima attenzione. Con questo accordo", commenta a caldo Florindo Pucci, Coordinatore FABI in Banca Mps, "le organizzazioni sindacali sono riuscite a garantire specifiche tutele a tutti i lavoratori coinvolti, in modo tale che la riorganizzazione non abbia impatti sulla qualità della loro vita lavorativa".
Siena 21/02/2012