Un pacchetto di 15 ore di sciopero a partire dal 16 marzo e in contemporanea una manifestazione di protesta che si svolgerà a Siena.
Lo hanno proclamato oggi le rappresentanze aziendali della FABI e degli altri sindacati in banca Mps contro il piano di riduzione di spesa sul personale annunciato dall'istituto.
Proprio oggi il cda della banca ha dato mandato al Direttore generale Fabrizio Viola di iniziare il confronto con i sindacati per arrivare a un accordo che preveda interventi volti a ridurre il costo del lavoro, salvaguardando per ò l'occupazione.
Gli interventi ipotizzati consisterebbero nel contenimento del lavoro straordinario e delle assunzioni, nell'applicazione di contratti di solidarietà e riduzione non retribuita dell'orario, nell'attivazione della mobilità interna e nella sospensione del sistema incentivante e del premio aziendale.
Previsto inoltre, sempre nell'ottica della razionalizzazione, un taglio dei compensi ai manager.
L'obiettivo della banca è ottenere un risparmio sulle spese del personale del 3%.
Il piano, a quanto dichiara la Banca, si è reso necessario soprattutto in conseguenza dell'entrata in vigore della riforma delle pensioni, che allungando i tempi di maturazione del requisito pensionistico, ha bloccato le uscite previste nell'ambito del vecchio accordo sul piano industriale 2011-15.
Le sole minori uscite per esodo, 450 in totale, nel 2011 e nel 2012 determineranno, infatti, risparmi inferiori a quanto preventivato.
Ma la FABI e gli altri sindacati non ci stanno.
"Con questo atto preventivo all'apertura di un confronto con il sindacato", scrivono le rappresentanze sindacali Mps in una nota unitaria, "oltretutto ratificato da un Cda in scadenza si è consumato uno strappo senza precedenti nei confronti dei lavoratori di tutto il Gruppo, sui quali ricade totalmente il peso di una manovra iniqua e immotivata, mettendo inoltre a repentaglio il sistema di relazioni sindacali sino ad oggi vigente".
Siena 23/02/2012