Proclamati cinque giorni di sciopero il primo, il due, il sei, l'otto e il nove marzo contro il licenziamento dei 63 lavoratori della BCC di Cosenza. La FABI: "Precedente pericoloso per le BCC. Chiediamo piena ricollocazione dei lavoratori"
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5 GIORNI DI SCIOPERO NELLE BCC CALABRESI

Proclamati cinque giorni di sciopero il primo, il due, il sei, l’otto e il nove marzo contro il licenziamento dei 63 lavoratori della BCC di Cosenza. La FABI: “Precedente pericoloso per le BCC. Chiediamo piena ricollocazione dei lavoratori”
5 GIORNI DI SCIOPERO NELLE BCC CALABRESI
Proclamati 5 giorni di sciopero nelle banche di credito cooperative calabresi.
Il primo, il due, il sei, l'otto e il nove marzo i circa 600 lavoratori delle 16 bcc del territorio incroceranno le braccia per protestare contro il licenziamento dei 63 dipendenti dell'istituto di credito cooperativo di Cosenza, la banca in amministrazione straordinaria da due anni, attualmente a rischio liquidazione coatta amministrativa.
I commissari, a fine gennaio, hanno avviato le procedure sui licenziamenti collettivi ex legge 223/91 e al momento non hanno ancora dato alle organizzazioni sindacali alcuna garanzia sul futuro occupazionale di questi lavoratori.
Perci ò le rappresentanze sindacali aziendali FABI della Bcc cosentina, supportate dalla Segreteria nazionale, e le altre organizzazioni sindacali hanno indetto lo sciopero regionale.
Un atto di protesta forte, che è stato riconfermato ieri anche durante l'incontro, che si è svolto a Cosenza, tra Federcasse, la Federazione calabrese delle Bcc e i sindacati.
"Chiediamo che tutti i lavoratori del credito cooperativo cosentino siano ricollocati professionalmente nelle banche del territorio. Finchè non avremo delle rassicurazioni in tal senso continueremo lo stato di mobilitazione", ha detto Gianfranco Covelli, Coordinatore FABI in Bcc di Cosenza.
"La vicenda della Bcc di Cosenza, oltre ad essere inaccettabile per le possibili e immediate ripercussioni sui posti di lavoro, pu ò rappresentare un precedente gravissimo nel mondo del credito cooperativo calabrese e non solo".
All'incontro di ieri ha partecipato anche il segretario nazionale della FABI, Luca Bertinotti, che ha ribadito: "chiediamo al sistema del credito cooperativo calabrese e a Federcasse di salvaguardare tutti i livelli occupazionali, altrimenti lo scontro continuerà sino ai più alti livelli di interlocuzione".
Cosenza 23/02/2012

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