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Da oggi gli oltre seimila lavoratori delle banche di credito cooperative lombarde possono contare su un proprio fondo sanitario regionale, che opererà all’interno della Cassa mutua nazionale delle Bcc.
Si tratta della prima iniziativa di welfare sanitario territoriale aggiuntivo nel settore: una cassa di previdenza locale unica nel suo genere.
Il fondo offrirà la copertura di spese mediche che non rientrano tra quelle già rimborsabili dalla Cassa mutua nazionale delle Bcc.
L’accordo, siglato ieri dalla FABI e della altre organizzazioni sindacali regionali con la Federazione lombarda delle Bcc, è valido da adesso fino al 2014 e prevede tre linee di contribuzione a favore del lavoratore.
è previsto un contributo annuo pro-capite di 40 euro per la polizza assicurativa in caso di morte o malattia, uno stanziamento annuale a persona di 140 euro per le spese dentistiche e di altri 140 euro per qualsiasi tipo di investimento sanitario, a scelta del lavoratore, non coperto dalla Cassa mutua nazionale.
I contributi, se non utilizzati anno per anno, possono comunque essere cumulabili.
L’intesa è arrivata dopo oltre un anno di confronto tra la Federazione delle Bcc lombarde e le organizzazioni sindacali regionali.
Durante la trattativa, la FABI ha anche consultato i lavoratori promuovendo assemblee sul territorio per sapere quali erano le prestazioni sanitarie aggiuntive più richieste.
Dalle assemblee sono emerse delle preferenze, poi puntualmente recepite nell’accordo.
“Questa è un’intesa innovativa che fa d’apripista per tutto il settore”, spiega Piergiuseppe Mazzoldi, Coordinatore regionale FABI delle Bcc lombarde, “in quanto per la prima volta apre un percorso di welfare integrativo a livello regionale e dà la possibilità di utilizzare risorse delle contrattazione locale a fini previdenziali: un’opportunità importante per i lavoratori, soprattutto in questi tempi di tagli alla sanità pubblica”.
“Altro aspetto da sottolineare è il forte elemento di solidarietà generazionale introdotto dall’accordo.
Il nostro è un tipo di welfare che finalmente aiuta anche i giovani: i contributi sono, infatti, cumulabili nel tempo e diventano così un’assicurazione per le spese sanitarie future”.
Milano 24/02/2012