MPS, ?VERTICI RITIRINO DELIBERA SU CONTENIMENTO COSTI?
La FABI e le altre organizzazioni ribadiscono il loro no al piano approvato dal cda della banca senza il preventivo confronto con il sindacato e che scarica solo sui lavoratori il peso dei tagli. “Necessario contenere i costi del management”
Dopo aver proclamato un pacchetto di 15 ore di sciopero a partire dal 16 marzo e un contestuale sit in di protesta a Siena, le rappresentanze sindacali della FABI e delle altre organizzazioni del credito tornano all'attacco del Gruppo Mps.
E dichiarano che solo il ritiro della delibera approvata dal Cda di Banca Monte dei Paschi di Siena il 22 febbraio scorso, sul piano di riduzione dei costi del personale, potrebbe convincerli a sedere a un "tavolo di responsabilità sociale".
Le organizzazioni sindacali continuano a contestare al neo-Direttore Generale Fabrizio Viola di aver attuato il piano di contenimento dei costi senza aver avviato il consueto e legittimo confronto preventivo con i sindacati.
"Il nuovo Direttore Generale, Fabrizio Viola", attaccano le organizzazioni sindacali in una nota unitaria, "ha inoltre clamorosamente smentito la portata delle rassicuranti dichiarazioni rilasciate, all'atto del suo insediamento, ai mass media, ed anche al Sindacato, sulla possibile evoluzione dei contenuti del "nuovo" Piano Industriale.
La FABI e le altre sigle hanno poi puntato l'indice contro il management, responsabile delle ultime negative performance di bilancio.
Un argomento che dovrà necessariamente essere messo all'ordine del giorno all'interno del piano di contenimento dei costi.
"Oltre all'entità delle consulenze esterne, bisogna affrontare anche il discorso delle retribuzioni, dei benefits e dei privilegi del Top Management; tutto ci ò in coerenza con i contenuti delle Direttive emanante da Banca d'Italia, che prevedono consistenti riduzioni della parte fissa degli stipendi di tale categoria, e con le indicazioni espresse più volte dalle Segreterie Nazionali, poi recepite nei documenti ufficiali dell'ABI. A completamento dell'iniziativa descritta, risulterebbe infine necessario procedere alla pubblicazione di tutti i compensi percepiti dalle diverse figure manageriali.
Facendo specifico riferimento alla nostra realtà creditizia, si evidenzia inoltre come il numero degli attuali Vice Direttori Generali risulti eccessivo ed ingiustificato sotto il profilo organizzativo, oltre che in termini di emolumenti corrisposti che, in coerenza con i principi sopra evidenziati, dovranno essere quindi drasticamente rivisti".
"Le soluzioni tendenti a compensare le difficoltà esistenti con riduzioni indiscriminate dei costi operativi e dei diritti contrattuali", concludono, infine, la FABI e le altre sigle, "troveranno solo l'intransigente contrapposizione dei Lavoratori e del Sindacato".
Siena 28/02/2012