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UNICREDIT, IL MURO DELLA FABI SU CESSIONE SSC
Aperta oggi la procedura per la cessione di Ssc, la società Unicredit addetta alle Risorse umane. Morelli: “nella lettera di apertura della procedura, azienda non conferma impegni presi. Pretendiamo adeguate tutele contrattuali e occupazionali per i lavoratori”
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Sulla cessione del ramo d’azienda SSC, la FABI non fa sconti a Unicredit. In un comunicato inviato oggi alla stampa il segretario nazionale Mauro Morelli ha duramente contestato le modalità con cui l’azienda ha avviato le procedure di cessione di Ssc (Shared Service Center), la società consortile di Unicredit addetta ai servizi amministrativi di supporto ai processi di Risorse umane.
“Nella lettera di apertura della procedura, recapitata oggi alle organizzazioni sindacali, non c’è traccia dei chiari impegni presi a suo tempo da Unicredit nei confronti del personale, ovvero iscrizione all’Abi della nuova società e significativo aumento delle tutele occupazionali e contratto del credito sine die per i 226 dipendenti oggetto di cessione.
Per quanto ci riguarda, e crediamo di interpretare il pensiero di tutti, siamo indisponibili ad una trattativa che non tenga conto di queste premesse”, ha sottolineato Morelli.
Come già precedentemente annunciato da Unicredit, lo Ssc (Shared Service Center) e i suoi 226 dipendenti saranno ceduti entro il primo aprile a un newco controllata per il 51% da Hewlett Packard e per il 49% da Unicredit.
Il timore è che i lavoratori confluiti nella nuova newco perdano progressivamente l’appartenenza all’area contrattuale del credito.
Un’eventualità che la FABI e le altre organizzazioni sindacali non accetteranno in alcun modo.
“Rifiutiamo, in particolare”, ha specificato il Segretario nazionale FABI, “noi che rappresentiamo solamente gli interessi dei lavoratori bancari, l’idea che il contratto del credito possa diventare residuale nel settore in virtù di cessioni o fantasiose operazioni societarie di qualunque tipo o per qualunque azienda.
Auspichiamo da Unicredit un segnale di concreta distensione che consenta di aprire questa trattativa in un clima profondamente diverso da quello attuale, che non comprometta le buone relazioni sindacali costruite nel Gruppo negli ultimi anni”.
Da adesso i sindacati e l’azienda hanno circa 30 giorni di tempo per raggiungere un accordo.
Milano 02/03/2012