Inizia la trattativa per gestire le ricadute occupazionali dell'operazione. Ubi annuncia 92 esuberi. Citterio: "No categorico ai licenziamenti. La situazione di Banca 24/7 figlia di scelte manageriali non sempre accurate e della crisi del credito al consumo"
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BANCA 24/7, AL VIA LA FUSIONE CON UBI

Inizia la trattativa per gestire le ricadute occupazionali dell’operazione. Ubi annuncia 92 esuberi. Citterio: “No categorico ai licenziamenti. La situazione di Banca 24/7 figlia di scelte manageriali non sempre accurate e della crisi del credito al consumo”
BANCA 24/7, AL VIA LA FUSIONE CON UBI

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Al via la trattativa sugli esuberi in Banca 24/7, azienda di Ubi specializzata in credito al consumo, dove attualmente lavorano circa 200 dipendenti collocati sulle piazze di Bergamo e di Cuneo.
La lettera con la quale il gruppo comunica l’avvio della procedura è stata recapitata alla FABI e agli altri sindacati proprio lo scorso venerdì.
Gli esuberi dichiarati sono ben 92 e sono la diretta conseguenza della fusione per incorporazione di Banca 24/7 in Ubi banca, deliberata recentemente dal Consiglio d’amministrazione del Gruppo.
Da adesso le organizzazioni sindacali hanno 50 giorni di tempo per trovare l’accordo con la controparte.
In base al progetto, le attività di cessione del quinto verranno trasferite, insieme a due lavoratori, a Prestitalia, società interamente controllata da Ubi, mentre le restanti lavorazioni con i relativi 105 dipendenti confluiranno nella Capogruppo.
Destino incerto, invece, per gli altri 92 dipendenti di Banca 24/7 su 200 in organico, per i quali l’azienda ipotizza, tra le altre misure, interventi di riconversione professionale e mobilità territoriale.
La FABI: scordatevi i licenziamenti. “Quello che non potremo mai accettare”, dichiara Paolo Citterio, Coordinatore nazionale FABI in Ubi, “sono i licenziamenti. La fusione di Banca 24/7 e i conseguenti esuberi sono infatti frutto di una gestione non sempre trasparente che negli ultimi anni ha caratterizzato l’azienda.
La responsabilità di questa situazione, aggravatasi ulteriormente con la crisi del credito al consumo, è da imputarsi unicamente al management.
Ancora un volta i lavoratori sono vittime di qualcuno che ai piani alti ha giocato con la loro pelle, senza la minima accortezza e lungimiranza aziendale”.
Una fusione annunciata. La riorganizzazione di Banca 24/7, del resto, era nell’aria già da tempo. Da quando, nell’estate 2011, la Banca d’Italia aveva avviato un’ispezione nella controllata di Ubi addetta al credito al consumo, rilevando anche irregolarità gestionali.
Anomalie sulle quali il Gruppo è intervenuto successivamente deliberando la chiusura della società e il trasferimento delle sue attività a Ubi Banca.
Un’operazione messa in piedi a gennaio, aldifuori tra l’altro delle previsioni del piano industriale 2011-15, che si è resa necessaria probabilmente per evitare possibili provvedimenti da parte di dell’Authority.
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