BPER, LA FABI CRITICA SUL NUOVO PIANO INDUSTRIALE
Previste nel biennio 2012-14 750 ricollocazioni professionali e 450 uscite. Soggiu: “In trattativa chiederemo salvaguardia dell’occupazione e limitazione di mobilità territoriale. No a esodi obbligatori”
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Sindacati critici sul nuovo piano industriale 2012-14 della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, presentato ieri.
Il piano prevede una serie di misure orientate soprattutto all’abbattimento del costo del lavoro che porteranno alla ricollocazione e riqualificazione di 750 lavoratori e all’uscita di altri 450.
Nel dettaglio, Bper ha messo in calendario nel biennio: la fusione per incorporazione delle controllate Meliorbanca, Cassa di risparmio dell’Aquila, Banca di Lanciano e Sulmona, Banca Popolare di Aprilia; la razionalizzazione delle società prodotto e degli sportelli, con la chiusura di 50 agenzie e l’apertura di altre 25 in territori economicamente strategici e infine ha annunciato il blocco delle esternalizzazioni e il rientro di attività precedentemente cedute a società esterne.
La FABI e gli altri sindacati hanno manifestato perplessità sulle operazioni di fusione infragruppo che oltre a causare la scomparsa di marchi aziendali storici, dei veri e propri punti di riferimento per le clientele del territorio, avranno inevitabili ripercussioni sull’occupazione.
Dubbi anche sulla cessione di alcuni sportelli del banco di Sardegna nella Penisola.
“Il Banco di Sardegna”, spiegano infatti la FABI e le altre organizzazioni sindacali in una nota unitaria, “si troverebbe ad operare in un territorio geograficamente limitato e in forte crisi economica, strategia questa che potrebbe pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi che lo stesso Piano fissa, con probabili ricadute sui livelli occupazionali. Analoghe perplessità suscita la razionalizzazione prevista degli sportelli Banca di Sassari e Banco di Sardegna nell’isola”.
Le Segreterie di Coordinamento della Bper hanno infine sottolineato che “gli obiettivi fissati dal Piano Industriale si possono perseguire attraverso un riequilibrio anagrafico delle risorse, utile sia al contenimento dei costi sia a perseguire la “buona e stabile occupazione”, obiettivo prioritario della ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro attualmente all’esame dei lavoratori”.
Gli obiettivi della FABI. “In sede di trattativa, che comunque comincerà presumibilmente non prima dell’assemblea dei soci”, dichiara Maria Antonietta Soggiu, coordinatore FABI in Bper, “punteremo a salvaguardare l’occupazione nei territori limitando la mobilità territoriale, sulla quale chiederemo comunque garanzie. Sottolineiamo infine che le eccedenze di personale dichiarate dall’azienda aziende potranno essere gestite con ricambio generazionale e comunque su base volontaria”.
Modena 16/03/2012
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