La FABI e le altre organizzazioni sindacali proclamano 3 nuove giornate di sciopero in MPS: il 2, il 3 e il 6. "Il cda ritiri piano di contenimento costi". Adesioni record per lo sciopero del 16: ben l'85% dei lavoratori ha incrociato le braccia
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SCIOPERO MPS, IL 2 APRILE SI REPLICA

La FABI e le altre organizzazioni sindacali proclamano 3 nuove giornate di sciopero in MPS: il 2, il 3 e il 6. “Il cda ritiri piano di contenimento costi”. Adesioni record per lo sciopero del 16: ben l’85% dei lavoratori ha incrociato le braccia
SCIOPERO MPS, IL 2 APRILE SI REPLICA

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Nuovo sciopero in vista per i dipendenti del Gruppo Monte Paschi. Dopo quello di venerdì 16 marzo, che ha registrato l’85% delle adesioni da parte del personale con il 90% delle filiali chiuse in tutta Italia, le rappresentanze sindacali aziendali della FABI e degli altri sindacati hanno proclamato altre tre giornate di astensione dal lavoro contro il piano di contenimento costi presentato dal Direttore generale Fabrizio Viola e approvato dal consiglio d’amministrazione del Gruppo.
Il piano prevede, infatti, contratti di solidarietà per tutti, riduzione non retribuita dell’orario, attivazione della mobilità interna e sospensione del sistema incentivante e del premio aziendale, o in alternativa 1500 licenziamenti.
I nuovi scioperi. I lavoratori della Rete commerciale e delle Direzioni generali cominceranno a incrociare le braccia dal pomeriggio di lunedì 2 aprile e proseguirannomartedì 3 aprile e venerdì 6 aprile (ultime 2 ore e trenta minuti dell’orario pomeridiano). Mentre quelli impiegati presso le strutture del consorzio operativo di Gruppo sciopereranno per l’interna giornata di lunedì 2.
La FABI: annullare la delibera del cda sul piano di riduzione costi. Le rappresentanze sindacali della FABI e delle altre organizzazioni continuano a protestare duramente “controil tentativo di ridurre unilateralmente i diritti contrattuali dei lavoratori mediante la delibera del Cda sul taglio dei costi del personale”, scrivono in una nota unitaria.
“I dipendenti Mps”, sottolineano i sindacati, “hanno chiesto in maniera forte il ritiro del rapporto del direttore Viola e l’annullamento della delibera del Cda, per ripristinare un confronto fra le parti serio, scevro da soluzioni precostituite e basato in maniera esclusiva sul recupero della redditività per la Banca e per il Gruppo”.
A confermare questa richiesta le massicce adesioni allo sciopero e alla manifestazione del 16 marzo, che ha portato in piazza a Siena circa 8mila dipendenti del Gruppo.
Siena 20/03/2012
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