Il Deficit della gestione pensionati, pari a 13 milioni di euro, sarà ripianato anche con le risorse in avanzo della gestione attivi. La FABI: "Un atto di solidarietà che non avrà impatti su prestazioni e livelli di contribuzione dei dipendenti in servizio"
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FONDO SANITARIO INTESA SANPAOLO, C?? ACCORDO SUI PENSIONATI

Il Deficit della gestione pensionati, pari a 13 milioni di euro, sarà ripianato anche con le risorse in avanzo della gestione attivi. La FABI: “Un atto di solidarietà che non avrà impatti su prestazioni e livelli di contribuzione dei dipendenti in servizio”
FONDO SANITARIO INTESA SANPAOLO, C?? ACCORDO SUI PENSIONATI

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Trovato l’accordo tra le organizzazioni sindacali e Intesa Sanpaolo sul deficit della gestione pensionati del Fondo Sanitario di Gruppo.
Il disavanzo della gestione pensionati, pari a 13 milioni di euro, sarà ripianato in parte con 4 milioni di risorse previste statutariamente, e in parte con altri 4 milioni prelevate dalla gestione attivi, che registra un cospicuo avanzo di bilancio.
Questa operazione non comporterà alcun aggravio di costi, come inizialmente paventato, per i dipendenti in servizio, i quali mantengono intatti i loro livelli di contribuzione e le prestazioni rimborsabili.
Qualora poi entro maggio la gestione pensionati non raggiunga il pareggio, saranno previste ulteriori misure di risanamento quali il mancato pagamento della quota differita agli iscritti in quiescenza e l’utilizzo delle riserve nei limiti stabiliti dallo Statuto del Fondo.
“Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto”, commenta Giuseppe Milazzo, Coordinatore FABI in Intesa Sanpaolo, “perché grazie a un atto di solidarietà generazionale, che non avrà comunque impatti sui lavoratori in servizio, è stato possibile gettare basi concrete per il risanamento dei conti”. “Auspichiamo pertanto che gli iscritti pensionati ritirino il ricorso (per ora vinto, ndr) che blocca la confluenza della Cassa sanitaria Intesa e del relativo patrimonio di 29 milioni nel nuovo Fondo”
“Riteniamo tuttavia”, prosegue Milazzo, “che gli interventi strutturali previsti a fine triennio debbano ampliarsi a un’attenta disamina sugli effetti della minore copertura della Sanità Pubblica e del progressivo invecchiamento dei lavoratori in servizio, a seguito Riforma Pensionistica, correlato anche all’ aumento dell’aspettativa di vita che riguarda tutti. Il tutto da costruire sull’attenta e sostenibile solidarietà tra le generazioni attuali e future”.
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