L'ad Odorici annuncia 220 tagli in Cassa di risparmio dell'Aquila e in Banca di Lanciano e Sulmona, le due controllate che dal 2013 si fonderanno nella Capogruppo. Soggiu: "Eluso confronto con i sindacati. Tagli inaccettabili"
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BPER METTE IN DISCUSSIONE 200 POSTI DI LAVORO IN ABRUZZO

L’ad Odorici annuncia 220 tagli in Cassa di risparmio dell’Aquila e in Banca di Lanciano e Sulmona, le due controllate che dal 2013 si fonderanno nella Capogruppo. Soggiu: “Eluso confronto con i sindacati. Tagli inaccettabili”
BPER METTE IN DISCUSSIONE 200 POSTI DI LAVORO IN ABRUZZO
La FABI insorge contro i 220 esuberi sul territorio abruzzese annunciati a sorpresa dalla Banca Popolare dell'Emilia Romagna in occasione di una conferenza pubblica che si è svolta all'Aquila il 10 aprile alla quale ha partecipato l'amministratore delegato del Gruppo, Luigi Odorici.
"é inaccettabile il metodo utilizzato dall'azienda e rappresenta un chiaro strappo alle relazioni sindacali di Gruppo", attacca Maria Antonietta Soggiu, Coordinatrice FABI in Bper, "la distribuzione territoriale degli esuberi derivanti dal piano industriale 2012-14 non è infatti mai stata comunicata alle organizzazioni sindacali".
"Apprendiamo quindi solo dalla stampa che il Gruppo si appresta a tagliare circa 200 posti di lavoro in Abruzzo. Tagli indiscriminati contro i quali esprimiamo tutta la nostra contrarietà, anche perché colpiscono un territorio già stritolato da una crisi economica senza precedenti".
Gli esuberi interesseranno le due controllate abruzzesi di Bper: Cassa di risparmio dell'Aquila e Banca di Lanciano e Sulmona che, in base alle previsioni del nuovo piano industriale, nel 2013 dovranno fondersi nella Capogruppo, pur mantenendo invariati i brand aziendali e il numero degli sportelli.
In particolare, la prima dovrebbe ridurre il proprio organico di 100 unità e la seconda di 120, così come annunciato da Odorici.
Circa il 30% dei lavoratori in esubero potrà uscire attraverso il meccanismo del pensionamento o pre-pensionamento volontario e incentivato, mentre la restante parte dovrebbe essere oggetto di riqualificazione professionale.
Nel complesso, il piano industriale 2012-14 della Banca Popolare dell'Emilia Romagna, presentato nella sua architettura generale ai sindacati lo scorso 16 marzo, prevede una serie di misure orientate soprattutto all'abbattimento del costo del lavoro, che porteranno alla ricollocazione e riqualificazione di 750 lavoratori e all'uscita di altri 450.

Nel dettaglio, Bper ha messo in calendario nel biennio: la fusione per incorporazione delle controllate Meliorbanca, Cassa di risparmio dell'Aquila, Banca di Lanciano e Sulmona, Banca Popolare di Aprilia; la razionalizzazione delle società prodotto e degli sportelli, con la chiusura di 50 agenzie e l'apertura di altre 25 in territori economicamente strategici e infine ha annunciato il blocco delle esternalizzazioni e il rientro di attività precedentemente cedute a società esterne.

La FABI e gli altri sindacati, già in occasione della presentazione del piano industriale, hanno manifestato perplessità sulle operazioni di fusione infragruppo che oltre a causare la scomparsa di marchi aziendali storici, dei veri e propri punti di riferimento per le clientele del territorio, avranno inevitabili ripercussioni sull’occupazione.

Come il caso delle due controllate abruzzesi dimostra.
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