Nasce il nuovo Coordinamento FABI del Gruppo Banco Popolare. Piero Marioli (Responsabile), Claudio Tognetto, Luisa Lucchetta , Paolo Pietro Delia, Gianluca Giugni, Leonardo Bani, Salvatore Cuomo, Osvaldo Benzoni. Questi i nomi dei componenti della Segreteria di Gruppo eletta tra ieri e oggi in occasione del Congresso che ha riunito a Castelnuovo del Garda oltre 100 delegati FABI del Banco Popolare provenienti da tutta Italia.
Presente anche la Segreteria nazionale con il Segretario Generale Lando Maria Sileoni e i Segretari Nazionali Mauro Bossola e Attilio Granelli.
Numerose le sfide che da adesso al 2014 la rappresentanza sindacale sarà chiamata ad affrontare. A cominciare dal contratto integrativo unico e dall’armonizzazione della previdenza e dell’assistenza sanitaria di Gruppo.
Accordi che azienda e delegazioni sindacali dovranno trovare e che sono la diretta conseguenza della nascita di banca unica, costituita a fine 2011 con la fusione per incorporazione nel Banco Popolare delle Banche del Territorio: Banca Popolare di Verona – S. Geminiano e S. Prospero, Banca Popolare di Novara, Banca Popolare di Lodi, Banca Popolare di Crema e Cremona e Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno.
“Il nostro impegno sarà finalizzato a evitare che i lavoratori delle varie aziende, adesso fuse in banca unica, siano penalizzati nei trattamenti integrativi”, promette Marioli.
Non solo. Il coordinamento- assicurano gli eletti- riserverà grande attenzione alla questione occupazionale e si impegnerà a garantire agli esodati del Gruppo le massime tutele, soprattutto adesso che la nuova riforma previdenziale ha cambiato i requisiti di accesso alla pensione lasciando i lavoratori prossimi al pre-pensionamento nel limbo normativo.
In tal senso nel Gruppo sono già stati fatti passi avanti. Lo scorso dicembre la FABI e gli altri sindacati hanno firmato con l’azienda un accordo che prevede per 300 lavoratori esodati la possibilità di rientrare in servizio qualora la loro posizione previdenziale cambi per effetto della nuova legge.
Un’intesa innovativa, sottoscritta ad oggi solo in Banco Popolare e in Banca Popolare di Bari.
“Così i lavoratori non rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione”, sottolinea Marioli.
Ma il nuovo coordinamento FABI in Banco Popolare ha anche duramente criticato la gestione del Gruppo.
“Il nostro”, ha sottolineato Marioli, “è un gruppo che ha presentato un piano industriale quadriennale al mercato nel luglio del 2011, un piano industriale che prevedeva il rafforzamento delle banche del territorio e nel giro di poco più di quindici giorni ha presentato un secondo piano industriale che invece stabiliva una governance basata sul ritorno al sistema monistico e la soppressione delle banche del territorio con fusione delle stesse all’interno del grande banco popolare”.
Anomalie e problemi che il nuovo Coordinamento FABI è pronto a fronteggiare con il massimo della serietà. “Siamo una squadra forte e coesa. Sapremo gestire il cambiamento tutelando a pieno i lavoratori”, conclude il neo-Coordinatore.
Castelnuovo del Garda 22/05/2012