Per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato, le banche riceveranno un incentivo di 2.500 euro. Il contributo scatterà se le assunzioni riguarderanno: giovani disoccupati di età non superiore ai 32 anni, donne nelle aree geografiche svantaggiate, disoccupati di lungo periodo di qualsiasi età, disabili, precari già in organico, lavoratori delle Regioni del Mezzogiorno dove più alto è il tasso di disoccupazione.
Il Fondo sarà finanziato dai lavoratori bancari con la rinuncia all’equivalente di una giornata di banca ore, dai quadri direttivi con un contributo pari al corrispettivo economico di una giornata di festività soppressa e dai dirigenti e dal top management, che sarà tenuto a versarvi il 4% della propria retribuzione fissa.
Un dovere a cui le aziende non potranno sottrarsi. Se i manager non effettueranno versamenti, saranno comunque le singole banche a dover provvedere.
Previste anche sanzioni per chi ritarda nei pagamenti.
Il Fondo sarà gestito da Enbicredito, ente bilaterale partecipato da ABI e sindacati dei bancari, che vigilerà sulle assunzioni, verificando che le aziende abbiano i requisiti per accedere agli incentivi e provvedno alla stabilizzazione dei posti di lavoro
Si stima che nei prossimi 5 anni con questo meccanismo potranno entrare in banca a tempo indeterminato circa 25mila giovani.
Da adesso fino al 2016 il Fondo è pienamente operativo.
“Siamo estremamente soddisfatti di essere giunti a questo accordo”, ha commentato a caldo la Segreteria nazionale della FABI, “Siamo certi che il Fondo, unico in Italia, si rivelerà un valido strumento per far ripartire l’occupazione nel settore del credito, nonostante il calo di redditività e la crisi al momento attraversata dall’intero sistema”.
Grande apprezzamento per l’accordo raggiunto lo esprime anche l’Esecutivo nazionale Giovani della FABI.
“In un Paese in cui la classe politica parla molto dei giovani, ma che nei fatti fa veramente poco per aiutarli, in un contesto storico in cui alcune parti datoriali e, alle volte governative, fomentano il conflitto generazionale per frammentare il fronte rivendicativo dei lavoratori, il Fondo è una grande prova di solidarietà e una risposta concreta ai seri problemi dei tanti ragazzi e ragazze che non hanno un impiego o che sono stati assorbiti dal vortice della precarietà”, commentano i Giovani della FABI.
“La recente riforma delle pensioni sta aggravando la preoccupante stagnazione nel marcato del lavoro, di cui sono vittime sia i lavoratori prossimi alla quiescenza sia i giovani in cerca di occupazione. Il nuovo Fondo è una importante risposta delle parti sociali costrette, ancora una volta, a fare da supplenti alle Istituzioni”.
“La FABI”, CONCLUDE L’Esecutivo nazionale Giovani, ” non permetterà che la crisi diventi uno strumento di selezione sociale e anche con questa iniziativa ha dimostrato la sua concretezza. Il “Fondo Nazionale per il sostegno dell’occupazione nel settore del Credito” è un segnale di unità tra i lavoratori ed è la certezza che il Sindacato non è disponibile a lasciare indietro nessuno”.
Roma 07/06/2012