Per questo domani, contestualmente allo stato di mobilitazione proclamato dalla FABI e dalle altre sigle sindacali, organizzeranno a Milano, dalle 11 alle 15, proprio un sit in davanti alla sede italiana della grande banca d’affari statunitense, in Corso Venezia.
I 150 lavoratori rappresentati dalla FABI e dagli altri sindacati sono in bilico ormai da quattro anni. Senza certezze sul futuro della loro azienda e senza alcun referente cui chiedere ragguagli .
La banca, specializzata in mutui e cartolarizzazioni e con un’unica filiale sulla piazza di Roma, è stata messa in vendita nel 2008 nel pieno della tempesta finanziaria, ma ad oggi nessun acquirente si è fatto avanti per rilevarne le azioni.
Nonostante l’azienda risulti perfettamente operativa da un punto di visto produttivo.
Da quel momento in poi la FABI e le altre organizzazioni sindacali hanno ingaggiato una dura battaglia per salvare azienda e dipendenti: scioperi, sit in, manifestazioni di protesta, richieste d’incontri con il presidente Domenico Siniscalco.
Iniziative che si sono sempre scontrate con l’indifferenza dei vertici aziendali, i quali si sono rifiutati di avere il men che minimo confronto con le organizzazioni sindacali.
“Vogliamo continuare a lavorare”, rimarca Vittorio Saccoman, responsabile sindacale aziendale della FABI, domani presente al sit in, “e vogliamo continuare a farlo in maniera etica e corretta, per aiutare l’economia di questo Paese e per contribuire, nel nostro piccolo, a combattere quella crisi finanziaria ed economica che vede nello spregiudicato modo di agire di Morgan Stanley, di cui siamo tra le vittime, uno dei motivi scatenanti”.
“Che Morgan Stanley e Domenico Siniscalco decidano”, conclude Saccoman, “o rilanciano le nostre attività o definiscano il processo di vendita a favore di un interlocutore serio ed affidabile che garantisca quanto sopra!”.
Milano 12/06/2012