La FABI è stata l'unica organizzazioni sindacale, seguita da Ugl Credito, che ha votato no al taglio del 20% dei rimborsi della Cassa mutua nazionale sulle prestazioni sanitarie.
Il taglio è stato autorizzato lo scorso 28 giugno da una delibera del Comitato amministratore della Cassa mutua, l'ente di previdenza sanitaria a cui sono iscritti lavoratori del credito cooperativo e i loro famigliari, al fine di riportare in pareggio il bilancio della Cassa.
Del comitato fanno parte sei rappresentanti di Federcasse e sei dei sindacati, tra cui la FABI.
Al momento delle votazioni la FABI, rappresentata da Alessandra Panico, ha estratto il disco rosso, esprimendo parere contrario alle decisione dell’organo d’amministrazione della Cassa mutua.
La riduzione del 20% della copertura sarà estesa a tutte le prestazioni sanitarie, ad eccezione deli ticket che continueranno a essere rimborsati per il loro importo totale.
“Come FABI siamo fortemente contrari a questi tagli lineari, che andranno a colpire soltanto gli iscritti, riducendo la loro capacità di spesa sanitaria”, attacca Alessandra Panico, componente del Comitato amministratore della Cassa mutua nazionale in quota FABI.
“Peraltro avevamo proposto ben altre misure per razionalizzare le spese della Cassa mutua nazionale, ma evidentemente si è decisa la strada più facile: quella di colpire tutti gli iscritti indiscriminatamente”, conclude Panico.
E proprio su questo argomento, la FABI è da tempo impegnata in una dura battaglia per la modifica dello Statuto della Cassa mutua nazionale, che consenta una migliore gestione delle risorse e una più efficiente governance di questo importante ente di previdenza del mondo del credito cooperativo.
La partecipazione diretta dei lavoratori e delle lavoratrici nel ruolo di amministrazione; l’agevolazione di coperture integrative stipulate nelle specifiche realtà territoriali; la gestione diretta della Long Term Care per assicurare un miglior presidio delle risorse economiche nel tempo; l’equilibrio nel bilancio della Cassa Mutua Nazionale, per poter governare con coerenza e sostenibilità il flusso delle contribuzioni e dei rimborsi.
Questi i punti qualificanti della nuova bozza di statuto messa a punto dalla FABI.
“Nostro impegno futuro”, conclude la Panico, “sarà quello di portare questa bozza alla condivisione di tutte le organizzazioni sindacali, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione dei lavoratori alla governance”.
Roma 03/07/2012