UNICREDIT, IL 27 LUGLIO SI VA ALLO SCIOPERO
Fallita la procedura di conciliazione in ABI. I sindacati sul piede di guerra contro il no del Gruppo al premio aziendale 2011. Morelli: “Posizione grave: azienda ha già erogato quasi 100 milioni di premi discrezionali più bonus e 270 milioni di stock option”
I lavoratori del Gruppo Unicredit sono pronti a incrociare le braccia tutta la giornata di venerdì 27 luglio. Lo sciopero è stato indetto ieri dalla FABI e dalle altre organizzazioni sindacali, dopo che si sono rotte le trattative sul premio aziendale relativo al 2011 ed è fallita la procedura di conciliazione in Abi.
L'azienda ha, infatti, dimostrato la propria indisponibilità a discutere del VAP prima dell'inizio della trattativa sul nuovo piano industriale.
Una posizione di netta chiusura contro la quale i sindacati hanno indetto la mobilitazione, come già minacciato nei giorni scorsi.
“Il premio aziendale non pu ò essere oggetto di ricatto”, aveva dichiarato recentemente il Segretario nazionale della FABI, Mauro Morelli. Soprattutto alla luce delle enormi cifre spese dal Gruppo per i premi discrezionali e i bonus ai manager
Parole ribadite anche ieri nell’incontro con i vertici. “La posizione dell’azienda è grave e inaccettabile per due ragioni”, ha spiegato Morelli al Sol 24 Ore.
“Grave perché l’azienda ha erogato quasi 100 milioni di premi discrezionali più bonus e 270 milioni di stock option”, ha sottolineato Morelli.
“Inaccettabile perché il premio aziendale è previsto da precise norme contrattuali”.
“E in ogni caso la proposta dell’azienda di pagare il VAP non pu ò avvenire a fronte della discussione di alcuni pezzi del piano”, ha spiegato Morelli a Il Sole 24 Ore . “Vogliamo vederci chiaro, se l’azienda vuole parlare del piano, data la sua complessità, deve parlarne a 360°, in modo che vi possa essere la sua piena comprensione. Ci è stato detto che ci sono 444 milioni di euro di risparmi da fare, vogliamo capire dove e come”.
Infine una nota sui lavoratori. “Il 2011”, ha concluso il Segretario nazionale della FABI, “è stato un anno particolarmente difficile, in cui il personale sulla rete ha dato il meglio di sè per mantenere il gruppo in un perimetro di risultati soddisfacenti. I dipendenti sono esposti a continue difficoltà operative nella quotidianità, ci sono pressioni commerciali forti, mentre il mercato è più difficile e selettivo. Lo sciopero oltre a scaturire dalla discussione sul premio aziendale, è il nostro modo per dimostrare all’azienda che il disagio dei dipendenti è molto alto”.
Roma 10/07/2012
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IL SOLE 24 ORE martedì 10 luglio 2012
Bancari. Dopo Intesa Sanpaolo, incrociano le braccia i lavoratori di Piazza Cordusio: protesta il 27 luglio – UniCredit verso lo sciopero – Scontro sul premio di risultato 2011, «rimodulato» dall’azienda – LE POSIZIONI – Per l’istituto di credito «l’anno è stato negativo, serve maggiore flessibilità» Il sindacato: «Bonus tutelato da precise norme contrattuali»
Cristina Casadei
Dopo Intesa Sanpaolo ed Mps – dove ancora manca la data della mobilitazione – è la volta di UniCredit: i sindacati bancari, unitariamente, ieri hanno infatti deciso di proclamare lo sciopero il 27 luglio. In Abi, il finale della procedura di conciliazione tra le parti – iniziata venerdì scorso – ieri è stato un nulla di fatto, perché sono state confermate le distanze e la loro incolmabilità, al punto che i rappresentanti dei lavoratori hanno deciso di indicare anche una data per la mobilitazione, il 27 luglio appunto. Il motivo scatenante è il premio aziendale del 2011 su cui le posizioni delle controparti divergono notevolmente. Fonti aziendali spiegano che «il gruppo ha dato disponibilità a pagare un premio ai dipendenti che sia più corrispondente all’andamento dell’industria finanziaria e contestuale nel tempo a un ragionamento prospettico di recupero di produttività che è parte del piano strategico al 2015». Questo prevede, tra l’altro, anche maggiore flessibilità organizzativa e razionalizzazione degli organici perché come il gruppo ha più volte detto ci sarà una riorganizzazione della struttura.
Per il sindacato, per ò, di fronte a questa posizione non c’è possibilità di mediazione. Infatti, come spiega Mauro Morelli, segretario nazionale Fabi, «il premio aziendale scaturisce da una norma contrattuale». A questo si aggiunga che la posizione di UniCredit rispetto alla trattativa con i sindacati «è grave», ancor di più adesso, «dopo l’erogazione di quasi 100 milioni di premi discrezionali più bonus e di 270 milioni di stock option». L’azienda per ò fa notare che «innanzitutto esiste un piano strategico che parla chiaro. E poi il 2011 si è caratterizzato come un anno in cui l’andamento dell’industria bancaria è stato negativo e in UniCredit per il 2011 non sono stati pagati i dividendi, così come non ci sono stati riconoscimenti di bonus al top management che non ha ricevuto nulla». Le cifre di cui parla Morelli, come spiega, fanno per ò riferimento al 2012. E in ogni caso la proposta dell’azienda di pagare un premio aziendale «non pu ò avvenire a fronte della discussione di alcuni pezzi del piano – dice Morelli -. Vogliamo vederci chiaro, se l’azienda vuole parlare del piano, data la sua complessità, deve parlarne a 360°, in modo che vi possa essere la sua piena comprensione. Ci è stato detto che ci sono 444 milioni di euro di risparmi da fare, vogliamo capire dove e come».
Il sindacato ricorda infine che il 2011 è stato un anno particolarmente difficile, in cui «il personale sulla rete ha dato il meglio di sè per mantenere il gruppo in un perimetro di risultati soddisfacenti – continua Morelli -. I dipendenti sono esposti a continue difficoltà operative nella quotidianità, ci sono pressioni commerciali forti, mentre il mercato è più difficile e selettivo. Lo sciopero oltre a scaturire dalla discussione sul premio aziendale, è il nostro modo per dimostrare all’azienda che il disagio dei dipendenti è molto alto».
Finanza&Mercati 10-07-2012
Strappo in Piazza Cordusio, arrivano gli scioperi
è fallita la procedura di conciliazione tra il management di Unicredit e le sigle sindacali, che ieri hanno deciso di proclamare lo sciopero per il prossimo 27 luglio. Si tratta del secondo sciopero, nel settore del credito, dopo quello di Intesa Sanpaolo dello scorso 2 luglio. E altri dovrebbero avvenire a breve: anche a Siena è fallito il tentativo di conciliazione e nei prossimi giorni dovrebbe essere reso noto il giorno dello stop dal lavoro in Mps. In Unicredit, i sindacati hanno deciso di utilizzare lo strumento dello sciopero a seguito della netta chiusura mostrata dall’azienda a erogare il premio aziendale relativo al 2011. L’incontro iniziato lo scorso venerdì, e proseguito ieri, si è concluso infatti con una chiusura totale da parte dei vertici di Piazza Cordusio. «Dopo l’erogazione di quasi 100 milioni di premi discrezionali, più bonus e altri 270 milioni di stock option, riteniamo particolarmente grave la presa di posizione di Unicredit», ha commentato a caldo Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi con delega al gruppo guidato da Federico Ghizzoni.