Proclamato, il 27 luglio e il 13 agosto un pacchetto di 15 ore di sciopero nel Gruppo Montepaschi contro il nuovo piano industriale targato Viola-Profumo. Sileoni: "piano a corto respiro e socialmente violento. Profumo rinunci ai suoi compensi"
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MPS PRONTA ALLO SCIOPERO DELLE 15 ORE

Proclamato, il 27 luglio e il 13 agosto un pacchetto di 15 ore di sciopero nel Gruppo Montepaschi contro il nuovo piano industriale targato Viola-Profumo. Sileoni: “piano a corto respiro e socialmente violento. Profumo rinunci ai suoi compensi”
MPS PRONTA ALLO SCIOPERO DELLE 15 ORE
La FABI e le altre organizzazioni sindacali hanno proclamato nel Gruppo Monte Paschi di Siena un pacchetto di 15 ore di sciopero da attuare venerdì 27 luglio e lunedì 13 agosto.

All'origine della massiccia mobilitazione, la seconda quest'anno dopo quella del 16 marzo scorso che ha portato in piazza a Siena oltre 4mila lavoratori, il nuovo piano industriale 2012-15 presentato dall'amministratore delegato Fabrizio Viola e dal Presidente Alessandro Profumo, che prevede, tra le altre cose, 4.600 esuberi nel triennio, taglio del contratto integrativo, esternalizzazione del back office e chiusura di 400 sportelli.

La decisione è stata presa dalle organizzazioni sindacali, a seguito degli attivi unitari che si sono svolti nei giorni scorsi e del Coordinamento FABI del Gruppo Mps, riunito a Siena il 10 luglio alla presenza del segretario generale, Lando Maria Sileoni.

Il Segretario generale in prima linea nella vertenza Mps. Oltre al Coordinamento di Gruppo, a seguire attentamente gli sviluppi della vertenza da parecchi mesi è il leader della FABI Sileoni.

Che lo scorso 27 giugno, durante la presentazione del piano industriale, è stato protagonista di uno scontro feroce con il Presidente del Montepaschi, Alessandro Profumo, come riportato dal sito Dagospia.

Tranchant il giudizio del segretario generale: “quello di Mps è un piano socialmente violento, privo di prospettive, a corto respiro e sviluppato per gestire un’emergenza”.

Sileoni ha poi recentemente contestato altri dettagli del piano industriale, come ad esempio la riduzione del 5% degli stipendi dei dirigenti (“sono lavoratori come gli altri”, li ha difesi il Segretario generale sulle pagine del Corriere della Sera), invitando il Presidente Profumo “a rinunciare ai propri compensi per tutta la durata del piano industriale”, vista la drammatica situazione patrimoniale in cui si trova la banca, che nei primi mesi a registrato un calo delle quotazioni del 23%.

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