VENETO BANCA, AL VIA CONFRONTO SUGLI ESUBERI
L’istituto dichiara 246 eccedenze di personale per migliorare la redditività. Il prossimo incontro è fissato il 25 luglio. La FABI: “Uscite solo su base volontaria e in cambio di nuove assunzioni. L’azienda rispetti le previsioni del contratto nazionale”.
è battaglia sugli esuberi in Veneto Banca. Attraverso l'informativa inviata ai sindacati lo scorso 2 luglio, l'azienda ha comunicato di voler procedere a una razionalizzazione dei costi per recuperare la redditività.
Si parla in totale di 246 eccedenze di personale individuate nelle tre Direzioni Centrali delle tre banche rete, nelle 3 Direzioni Territoriali di Veneto Banca e anche nella rete commerciale, soprattutto nelle filiali non performing, con la possibile chiusura di alcune di esse.
Il primo incontro tra le parti per discutere il piano di ristrutturazione è stato fissato il 25 luglio a Montebelluna (Treviso), presso il Centro Direzionale.
In vista dell’appuntamento, la FABI ha già manifestato chiaramente la propria perplessità sul progetto, dettato, secondo i piani alti della banca, da un aumento delle sofferenze e da un peggioramento della redditività, anche se l’ultima semestrale indica che l’utile netto nei primi 6 mesi del 2012 ha toccato quota 140 milioni, risultato in linea con i budget fissati.
“Il numero di esuberi dichiarato dall’azienda non trova alcuna giustificazione logico-organizzativa”, sostiene Giuseppe Algeri, Coordinatore FABI in Veneto Banca, “gli organici della rete sono infatti sotto-dimensionati e i lavoratori si trovano quotidianamente a dover lavorare in condizioni difficilmente sostenibili”.
Tra l’altro l’ultimo piano industriale, quello targato 2010-13, prevedeva l’apertura di 118 nuovi sportelli e circa 300 nuove assunzioni, ad oggi effettuate solo in minima parte, dati sulla base dei quali, il 17 novembre 2010, la FABI e le altre OO.SS. avevano firmato un piano straordinario per lo sviluppo e per l’occupazione.
“Al tavolo delle trattative”, dichiara Algeri, “oltre a chiedere una verifica del numero di eccedenze di personale dichiarato, a nostro avviso spropositato, ci batteremo affinché le uscite concordate avvengano soltanto su base volontaria e incentivata in cambio di nuove assunzioni, sfruttando le previsioni del nuovo contratto nazionale, che con il fondo per la nuova occupazione, consente alle banche di assumere giovani a condizioni economiche agevolate”.
“Proprio per questo invitiamo fin d’ora il top management della banca a versare, come da accordi, il 4% del proprio stipendio per finanziare il Fondo e dunque la nuova occupazione, un elemento quest’ultimo che potrà rappresentare sicura garanzia di rilancio per Veneto banca”.
Montebelluna 17/07/2012