PIANO BPER, LA FABI: ?PUNTARE SULLA FORMAZIONE?
Va avanti la trattativa su piano industriale 2012-14. Prevista la mobilità territoriale per 650 lavoratori ma la FABI alza la voce: “no ai trasferimenti. Formare i dipendenti in loco”. Prossimo incontro il primo agosto
Investire sulla riqualificazione professionale e formare risorse in loco per evitare il ricorso alla mobilità territoriale.
Questa la proposta avanzata dalla FABI e dalle altre organizzazioni sindacali negli ultimi due incontri con Bper sul piano industriale 2012-14, avvenuti a Modena il 18 e il 19 luglio.
Il piano prevede infatti la mobilità territoriale per 650 lavoratori, così ripartiti: 257 dovranno andare in forza al polo sardo, 150 alle strutture di Bper, 50 per le direzioni territoriali dell’Aquila e di Lanciano, 50 alla rete dell’Aquila e di Lanciano, 143 per Bper Services.
Per contenere il numero dei trasferimenti la FABI e gli altri sindacati hanno per ò presentato delle controproposte: potenziare i poli di Cava, Matera, L’Aquila, Sassari e Milano e crearne uno ex novo a Lanciano, riposizionandovi alcune lavorazioni ad oggi eseguite dal Polo di Modena.
Operazione che presuppone seri investimenti nella riqualificazione professionale del personale. Proprio ci ò che i sindacati chiedono a gran voce.
“Ad oggi”, dichiara Maria Antonietta Soggiu, coordinatrice FABI del Gruppo Bper, “le risorse stanziate dalla banca sono insufficienti: sono stati stanziati solo 40 milioni per gli incentivi agli esodi e i processi di mobilità territoriale e riqualificazione. Una somma decisamente bassa che va incrementata, anche per garantire maggiore formazione del personale”.
Nell’ultima riunione l’azienda, intanto, si è detta disponibile a venire incontro ad alcune richieste dei sindacati, in particolare per quanto riguarda gli esodi. C’è la disponibilità a renderli volontari e incentivati economicamente e qualora si superi la soglia delle 450 uscite a procedere a nuove assunzioni.
La trattativa per ò è ancora in alto mare. Il prossimo incontro è fissato al primo agosto ed è probabile che ne seguano altri a distanza ravvicinata, visto che la procedura sul piano industriale scade il 31 agosto.
Modena 25/07/2012