Il Presidente Marras incontra la FABI e gli altri sindacati e conferma solidarietà ai dipendenti, colpiti da un piano industriale che prevede 4.600 esuberi, e chiede un incontro con la banca. Ancora in standby la trattativa per gestire le ricadute occupazionali del piano">

MPS, ANCHE LA PROVINCIA DI GROSSETO VICINA AI LAVORATORI

Il Presidente Marras incontra la FABI e gli altri sindacati e conferma solidarietà ai dipendenti, colpiti da un piano industriale che prevede 4.600 esuberi, e chiede un incontro con la banca. Ancora in standby la trattativa per gestire le ricadute occupazionali del piano
MPS, ANCHE LA PROVINCIA DI GROSSETO VICINA AI LAVORATORI
I lavoratori del Gruppo Montepaschi incassano la solidarietà della Provincia di Grosseto, territorio in cui la banca senese risulta essere particolarmente radicata con oltre 300 dipendenti e 47 sportelli.

Dopo i numerosi politici nazionali che si sono schierati contro i 4.600 esuberi previsti dal nuovo piano industriale targato Viola Profumo, anche gli enti locali scendono in campo e condividono le preoccupazioni della FABI e delle altre organizzazioni sindacali.

Proprio ieri il Presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, nell’incontro con i sindacati, al quale per la FABI ha partecipato il Segretario provinciale di Grosseto Giorgio Signori, ha espresso piena vicinanza ai lavoratori del Montepaschi e si è impegnato a chiedere al più presto un confronto con la presidenza della banca.

Dal canto loro i sindacati hanno rappresentato tutti i loro timori in merito al piano industriale: si è quindi sottolineato come il taglio di 400 sportelli e il nuovo modello di banca proposto comporterà una significativa riduzione del credito a famiglie e imprese della Provincia e la possibile riduzione dei servizi. Senza dimenticare che ci ò causerà la perdita di stabile occupazione nel territorio, che gli accordi integrativi aziendali disdettati avevano garantito attraverso concorsi pubblici riservati ai residenti. Si è tenuto, inoltre, a ribadire che con questo piano viene messa in forte discussione la funzione della Fondazione MPS, che ha garantito negli anni alle comunità locali parte della redistribuzione degli utili.

Trattativa ancora in standby. Intanto devono ancora iniziare le trattative per gestire le ricadute occupazionali del piano industriale Mps 2012-15. La settimana scorsa la Responsabile delle Risorse umane, Ilaria Della Riva, durante la manifestazione di protesta dei lavoratori a Siena, era scesa in piazza incontrando i rappresentanti sindacali e assicurando loro che a breve sarebbe stata inviata la lettera di convocazione per avviare la procedura sindacale.

“Ad oggi”, dice Florindo Pucci, Coordinatore FABI di Mps, “non ci è stato ancora recapitato nulla. Aspettiamo al più presto di essere convocati per analizzare nel dettaglio ogni singola parte del piano industriale”.

Chiara la linea della FABI. “Vogliamo confrontarci su ogni punto con i vertici, ma”, avverte Pucci, “confermiamo la nostra piena contrarietà al progetto di esternalizzare i 2.300 lavoratori del back office, un piano peraltro in netto contrasto con le previsioni del contratto nazionale firmato dall’Abi, e diciamo no alla disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale, che significherebbe azzerare irrimediabilmente i diritti acquisiti dei lavoratori in tanti anni di lavoro e battaglie sindacali”.

Grosseto 01/08/2012
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