Nuove esternalizzazioni in vista in Unicredit. Dopo la cessione dello Shared Service Center alla newco partecipata da Hewlett Packard, il Gruppo guidato da Federico Ghizzoni ha presentato alla FABI e agli altri sindacati uno studio di fattibilità sul progetto Newton.
Il progetto coinvolgerebbe 2.200 lavoratori, di cui 800 in Italia, e consisterebbe nell'esternalizzazione di alcune lavorazioni al momento eseguite da Ubis, il consorzio informatico del Gruppo Unicredit. Tra queste l'It Fleet management (Sistemi periferici), l'It Global Markets ( Infrastrutture informatiche a supporto dell'Investement Banking), L'It Centrale (Infrastrutture Tecnologiche centrali) e Invoice Management (Ciclo attivo/passivo), rispettivamente con circa 120, 5, 300 e 145 risorse coinvolte.
La cessione dovrebbe andare in porto entro il primo semestre del 2013. Prima che ci ò avvenga, il Consiglio d’amministrazione dovrà approvare lo studio di fattibilità e individuare il partner commerciale a cui cedere la quota di maggioranza della newco che gestirà le lavorazioni cedute.
L’azienda sarebbe disposta a mantenere una quota del 49% e cedere le azioni di maggioranza a una nuova società operante nel settore dell’Information Technology.
Sempre nell’ambito del progetto Newton, si prevede poi nel 2014 l’esternalizzazione della lavorazione Payments, con circa 230 lavoratori coinvolti in Italia.
Il perimetro Payments è ancora in fase di analisi e l’azienda ha ipotizzato la possibilità di rimanere socio di maggioranza dell’eventuale newco che lo prenderà in gestione, specificando che, almeno in una prima fase, i mercati di riferimento saranno bancari.
La FABI e gli altri sindacati hanno subito espresso forte preoccupazione per le ricadute occupazionali del progetto, a maggior ragione considerando che i lavoratori ceduti farebbero il loro ingresso in aziende che non applicano il contratto del credito.
“Siamo convinti che ci siano altre strade per ridurre i costi”, ha dichiarato a caldo Angelo Di Cristo, Coordinatore FABI in Unicredit, “L’operazione inoltre sarebbe in netto contrasto con quanto previsto dal nuovo contratto nazionale del credito, con il quale le banche si sono impegnate a internalizzare le proprie attività”.
“La nostra volontà è di ricercare soluzioni che possano evitare la cessione dei lavoratori”.
Milano 28/08/2012