OK AL NUOVO FONDO DI SOLIDARIET?
Dopo le pressioni dei sindacati, il Governo emana il decreto attuativo dell’ammortizzatore sociale di categoria. Sbloccati gli assegni di sostegno al reddito per oltre 1000 lavoratori, da gennaio senza copertura, e introdotti i contratti di solidarietà espansiva
Il nuovo Fondo di Solidarietà dei lavoratori bancari è pronto a ripartire.
Il Governo ha, infatti, emanato e pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto attuativo che recepisce l’accordo di riforma siglato dall’Abi e dai sindacati il 9 luglio del 2011.
Il provvedimento salvaguarda l’architettura complessiva del Fondo e il meccanismo delle uscite volontarie, da sempre fiore all’occhiello del settore bancario, ma al tempo stesso introduce alcune novità, tra cui la riduzione dell’8% dell’importo dell’assegno d’esodo, per quei lavoratori andati in pre-pensionamento dopo il 9 luglio del 2011, e i contratti di solidarietà espansiva, un’assoluta innovazione per il comparto bancario.
Con il decreto viene risolta anche un’altra questione spinosa: quella relativa agli assegni di sostegno al reddito. Da gennaio, in assenza dei decreti attuativi, l’Inps aveva infatti bloccato l’erogazione degli assegni a tutti quei lavoratori bancari andati in pre-pensionamento dopo il 9 luglio 2011. In tutto oltre un migliaio di persone, perlopiù usciti dal Gruppo Intesa Sanpaolo in base all’accordo del 29 luglio 2011 sul piano industriale. Da adesso questi lavoratori riceveranno tutti gli arretrati.
“Siamo soddisfatti perché finalmente, dopo le numerose pressioni fatte al governo, siamo riusciti a porre fine a quest’ingiustizia e a garantire la dovuta copertura economica a questi lavoratori. A breve l’Inps, con il quale abbiamo fissato un incontro interlocutorio il 20 settembre a Roma, dovrà sbloccare i pagamenti”, dichiara Vincenzo Saporito, Responsabile Welfare della FABI.
Il decreto dà anche il via a strumenti innovativi per conciliare il mantenimento dei livelli occupazionali e la nuova occupazione. Con la solidarietà espansiva, per la prima volta le banche avranno la possibilità di proporre ai lavoratori prossimi alla pensione contratti part time al fine di agevolare, in cambio, le assunzioni dei giovani. Grazie al nuovo Fondo per l’occupazione, istituito dal contratto nazionale del credito, che dà diritto alle aziende di beneficiare di un contributo economico per ogni assunzione fatta, i lavoratori che accetteranno il part time riceveranno comunque una retribuzione quasi equivalente a quella da rapporto di lavoro full time.
Ovviamente le adesioni avverranno solo su base volontaria. Ossia nessun’azienda potrà costringere il lavoratore anziano ad accettare un contratto part-time.
Infine un’ultima importante novità: il decreto prevede che il lavoratore in esodo possa ricevere l’assegno di sostegno al reddito fino al raggiungimento dei nuovi requisiti per andare in pensione, qualora il suo accesso alla pensione slitti in avanti a causa dell’allungamento dell’aspettativa di vita. In modo tale che nessun esodato si trovi un domani scoperto, nel caso cambi in corsa il quadro previdenziale.
“Una misura”, commenta Saporito, “presa per evitare che in futuro si verifichino le stesse situazioni di qualche mese fa, con lavoratori che si sono trovati improvvisamente senza retribuzione, perché avevano esaurito il loro tempo di permanenza sul Fondo esuberi e contemporaneamente non avevano più i requisiti per andare in quiescenza”.
Roma 10/09/2012