BPER, C?? L?ACCORDO SUL PIANO INDUSTRIALE
Raggiunta l’intesa su pensionamenti e riqualificazioni professionali: con apertura dei nuovi poli limitata la mobilità territoriale. Previste uscite volontarie e incentivate e possibili nuove assunzioni. Soggiu: “Rispettato il contratto nazionale”
Firmato sabato sera l'accordo sul piano industriale in Banca Popolare dell'Emilia Romagna. Il piano prevede 450 pensionamenti volontari e incentivati economicamente entro il 2014, specifiche tutele per gli esodati, nel caso cambi in corsa il quadro previdenziale, e garanzie per i 650 lavoratori oggetto di riqualificazione professionale.
Inoltre, se si dovessero superare le 450 uscite, scatteranno fino a un massimo di 150 nuove assunzioni.
Un traguardo che potrà essere raggiunto anche grazie al fatto che l’azienda ha confermato la propria disponibilità ad accogliere sul Fondo di Solidarietà, fino a un massimo di 650 domande complessive, tra pensionamenti ed esodi, lavoratori che matureranno il diritto alla pensione al 30 giugno 2016. Le domande per aderire possono essere inviate fino al 15 febbraio 2013.
Per gestire le riqualificazione, limitando la mobilità territoriale, è stato stabilito il potenziamento dei poli già esistenti, Modena, L’Aquila, Matera, Cava dei Tirreni, Milano e il polo sardo, e la creazione di uno nuovo nel sito di Lanciano, in Abruzzo.
Operazioni che, insieme all’eventuale creazione di nuove unità organizzative, serviranno ad assorbire i lavoratori riqualificati.
Per i dipendenti che saranno trasferiti, sono stati previsti: un sostegno economico per la mobilità giornaliera e stanziale e tempi certi di rientro.
Azienda e sindacati hanno infine inserito una clausola a tutela degli esodati: qualora cambi il quadro previdenziale, l’azienda si farà carico di loro.
Per Maria Antonietta Soggiu, Coordinatrice FABI di Bper, “questo è un accordo che rispetta in pieno le previsioni del contratto nazionale, soprattutto in tema di mobilità, e tutela i lavoratori. Un fatto per nulla scontato di questi tempi. Vengono gettate le basi per nuove assunzioni, e la mobilità territoriale viene limitata con l’apertura di poli e unità organizzative in loco. Un risultato che è stato possibile ottenere grazie all’unità del tavolo sindacale”.
Modena 17/09/2012