L'azienda propone riduzione dei lavoratori coinvolti in esternalizzazione del back office: da 2.300 a 1.600. Ma FABI insiste: "ritirare definitivamente la proposta e attivare Fondo di sostegno al reddito per non compromettere posti di lavoro"">

MPS: ESTERNALIZZAZIONI PRIME APERTURE MA NON BASTANO

L’azienda propone riduzione dei lavoratori coinvolti in esternalizzazione del back office: da 2.300 a 1.600. Ma FABI insiste: “ritirare definitivamente la proposta e attivare Fondo di sostegno al reddito per non compromettere posti di lavoro”
MPS: ESTERNALIZZAZIONI PRIME APERTURE MA NON BASTANO
Prima correzione del tiro nel Gruppo Mps sulle esternalizzazioni. L'azienda, nell'incontro di oggi con i sindacati, ha comunicato di essere disposta a ridurre il perimetro dell'operazione: non sarebbero più 2300 i lavoratori del back office coinvolti ma 1600.

Una proposta giudicata ancora impercorribile dalla FABI e dalle altre organizzazioni, che invece chiedono un ritiro completo del progetto.

Per evitare quest’ultima eventualità e non compromettere posti di lavoro, i sindacati hanno proposto all’azienda l’attivazione del Fondo di Sostegno al reddito per la parte relativa al prepensionamento con un contributo diretto dei lavoratori, in modo tale che nel futuro l’azienda possa realizzare risparmi strutturali preventivati.

“Una proposta”, hanno dichiarato i sindacati, “finalizzata esclusivamente al superamento delle tensioni occupazionali ed orientata verso la ricerca di soluzioni solidaristiche e socialmente sostenibili”.

“è inoltre del tutto inaccettabile”, hanno proseguito, “non considerare in questi sacrifici la decurtazione di circa 185 mln di euro della retribuzione del personale del Gruppo nell’anno 2012 (Incentivi, VAP, straordinario dei QD non erogati e risparmi CCNL) che, a seconda dei risultati aziendali, potrebbero ripetersi anche per il 2013”.

I sindacati al momento puntano a definire un “accordo quadro” di riferimento su soluzioni alternative alle esternalizzazioni, ripristino delle garanzie relative alla mobilità territoriale, maggiore chiarezza sulle cessioni degli assets previste (BiVer, Leasing, e Consum.it) oltre che le modalità, i tempi ed i contenuti del rinnovo del Contratto integrativo aziendale.

è stato, infine, riconfermato che la procedura attuale in scadenza nei prossimi giorni riguarda esclusivamente il nuovo assetto della Capogruppo Bancaria, le nuove Aree Territoriali, le DTM e la chiusura delle filiali. Per tutti gli altri contenuti del Piano Industriale dovranno essere aperte apposite procedure.

Domani prevista una nuova riunione in cui l’azienda illustrerà nel dettaglio il progetto di esternalizzazione prevista dal piano industriale e darà il via alla procedura.

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