W.G., impiegato presso la filiale di Senigallia, cacciato perché aveva postato sul social network le foto di un concerto nei giorni di malattia. La FABI fa ricorso: "provvedimento illegittimo. Per licenziare sono decisive le visite fiscali, non Facebook"
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CARIFAC, BANCARIO LICENZIATO PER COLPA DI FACEBOOK

W.G., impiegato presso la filiale di Senigallia, cacciato perché aveva postato sul social network le foto di un concerto nei giorni di malattia. La FABI fa ricorso: “provvedimento illegittimo. Per licenziare sono decisive le visite fiscali, non Facebook”
CARIFAC, BANCARIO LICENZIATO PER COLPA DI FACEBOOK
Licenziato in tronco perché aveva postato su Facebook le foto del concerto di Madonna mentre era in malattia. Ma la FABI non ci sta e fa ricorso alla magistratura del Lavoro contro il provvedimento.

L'episodio è accaduto ad agosto in una filiale di Senigallia della Carifac. Protagonista W.G. in servizio presso l'Ufficio Marketing. L'impiegato alla fine di luglio aveva chiesto dei giorni di malattia a causa di una brutta depressione, certificata anche dal proprio medico di fiducia.

Tutto regolare se non si fosse “messo di mezzo” Facebook. Durante quella settimana W.G. aveva, infatti, caricato sul suo profilo personale alcuni scatti che lo ritraevano al concerto di Madonna. Immagini che l’azienda, complice la spiata di qualche collega troppo “zelante”, ha subito scoperto facendo scattare il licenziamento del lavoratore.

Mossa a cui la FABI di Ancona ha subito risposto annunciando ricorso la Tribunale del Lavoro di Ancona.

“La malattia in questione — ha dichiarato a Il Resto del Carlino Massimo Buonanno, Segretario provinciale di FABI Ancona — non era certo di ordine fisico, ma psicologico: dunque, non esisteva alcun impedimento a questa trasferta, peraltro di sabato sera alle 22 e quindi totalmente al di fuori dell’orario di lavoro».

“Non mi risulta — ha poi aggiunto Buonanno — che Facebook possa fare giurisprudenza in una materia come questa. I provvedimenti disciplinari verso i dipendenti in malattia devono essere originati da assenze o inadempienze alle visite fiscali, non andando a curiosare sui social network. Le aziende, insomma, hanno a disposizione gli strumenti di legge per esercitare i propri diritti, in questo caso, invece, il sistema utilizzato è decisamente illegittimo”.

Intanto la FABI di Ancona ha già messo a disposizione del lavoratore il patrocinio legale gratuito. Ad occuparsi della difesa del bancario della Carifac sarà il Professor Antonio Di Stasi.

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