In una lettera inviata oggi ai dipendenti, i vertici del Gruppo Mps hanno annunciato la chiusura senza accordo della trattativa sul piano industriale.
In particolare il Gruppo ha dichiarato di voler andare avanti, secondo i termini della procedura di legge, con l'esternalizzazione del back office e con la disdetta del contratto integrativo aziendale, che sarà operativa dal primo novembre.
Durissima la risposta del Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni.
“Ora con il Gruppo Mps sarà muro contro muro”, ha dichiarato Sileoni, “perché esternalizzare significa trasferire alle aziende che subentrano i licenziamenti”.
“Premesso che – spiega Sileoni – il termine della procedura deve essere sancito ufficialmente da un documento, la rottura va addebitata esclusivamente al gruppo Mps, che intende fare da apripista a livello di sistema per esternalizzare le lavorazioni e i lavoratori che il gruppo ritiene in esubero”.”Se passasse questo disegno sarebbe l’inizio della fine della categoria perché ogni gruppo esternalizzerebbe migliaia di lavoratori”.
“Voglio inoltre ricordare”, continua il leader FABI, “che le esternalizzazioni sono in aperta contraddizione politica con quanto stabilito dal contratto nazionale recentemente firmato da ABI e sindacati che invece prevede di portare all’interno del perimetro bancario le attività e i lavoratori precedentemente esternalizzati”.
“Ho l’impressione”, conclude Sileoni, “che dietro le vicende Mps si nascondano le ambizioni di chi vuole ritornare nel giro che conta calpestando i diritti dei lavoratori”.
Siena 01/10/2012