LA FABI SCRIVE A INTESA SANPAOLO: ?UN?INGIUSTIZIA LICENZIARE GLI APPRENDISTI?
Lettera aperta al consigliere Delegato Cucchiani e al Responsabile delle Risorse umane Micheli: “Sconcertati e perplessi da questo provvedimento. La banca torni sui suoi passi”. Leggi la lettera
Egregi
Dott. Enrico CUCCHIANI
Consigliere Delegato
INTESASANPAOLO Spa
Dott. Francesco MICHELI
Responsabile delle Risorse Umane e dell'Organizzazione
INTESASANPAOLO Spa
Lettera aperta della Segreteria Nazionale FABI sul problema di alcuni apprendisti in scadenza di contratto non confermati dall'azienda
Nel pomeriggio di ieri, in occasione della riunione dei Dirigenti del Gruppo IntesaSanpaolo, l'azienda ha voluto incontrare le Organizzazioni Sindacali e intendiamo ringraziare il Dott. Enrico Cucchiani e il Responsabile delle Risorse Umane, Dott. Francecso Micheli, per l'attenzione che hanno riservato ai rappresentanti del Personale del Gruppo.
Purtroppo, e non certo a causa di una nostra mancanza di rispetto per l'importanza del momento, la riunione ha finito per incentrarsi su quello che noi riteniamo un grave errore da parte della Banca ed una palese ingiustizia nei confronti di chi, lealmente, ha prestato la sua opera presso IntesaSanpaolo per diversi anni.
Ci riferiamo, ovviamente, all'inspiegabile decisione della Banca di recedere da alcuni contratti di apprendistato in essere.
Questo avviene in aperto contrasto con quanto praticato fino ad oggi ed assume dunque i pericolosi connotati di un ricatto occupazionale che mai ha avuto cittadinanza in IntesaSanpaolo.
L'azienda pu ò certamente immaginare il significato che una decisione del genere, che avviene nella principale realtà creditizia del Paese, pu ò determinare per l'intero settore, quando non per il mondo del lavoro tutto.
Gli stessi colleghi e colleghe di IntesaSanpaolo sono sconcertati e perplessi di fronte ad una decisione che, al di là di generiche rassicurazioni per un imprecisato futuro, rende incandescente l'ambiente di lavoro e divide i lavoratori, proprio nel momento in cui sono chiamati al massimo sforzo, a quel colpo di reni dall'azienda stessa auspicato in vista della chiusura dell'esercizio 2012.
Con quale spirito potranno essere affrontati i mesi che ci separano dal 31 dicembre? E la clientela stessa, come potrà valutare il comportamento sociale di una banca che si è distinta in questi anni per essere un punto di riferimento per tutto il Paese?
Senza contare l'esercito dei giovani senza lavoro, che guardano con speranza ad una istituzione che ha saputo creare numerosa e stabile occupazione di qualità, anche sottoscrivendo con il sindacato accordi altamente innovativi, oggi presi a esempio di una nuova politica del lavoro illuminata e attenta al cambiamento.
E' infatti nostra radicata convinzione che per realizzare efficacemente l'importante progetto che sta alla base del riposizionamento strategico prospettato, come dell'intero settore, ci sia la necessità di un profondo e convinto coinvolgimento da parte dei principali attori del cambiamento, che sono i lavoratori e le lavoratrici.
Lo stesso Mario Draghi, proprio ieri, ha affermato di "condividere totalmente i timori sollevati da più parti sull'andamento della disoccupazione soprattutto di quella giovanile, che è un incredibile spreco di risorse e dovrà essere affrontata". Ha poi aggiunto: "diversi consiglieri nel Board hanno spesso sollevato la questione dell'elevata disoccupazione e soprattutto di quella dei giovani, che pu ò essere affrontata con le giuste riforme dei mercati del lavoro così da diminuire la natura duale che questi mercati hanno assunto negli ultimi 7-10 anni in alcuni Paesi".
Siamo convinti che la decisione del Gruppo Intesa vada, infatti, nella direzione esattamente opposta rispetto a quella delineata ieri dal presidente della Bce, Mario Draghi.
Come certamente saprete, sia a livello di settore che a livello aziendale, l'Organizzazione che rappresentiamo si è adoperata in ogni modo affinché alla complessa situazione congiunturale si trovassero risposte che tenessero nel debito conto le istanze di tutte le parti.
Ci ò è avvenuto in occasione del rinnovo del contratto nazionale, come pure nella sottoscrizione dei numerosi accordi aziendali, dove alle dolorose scelte di riduzione del personale si è sempre riusciti ad associare la creazione di nuova e buona occupazione, senza inutili, deprecabili e forzose contrapposizioni generazionali rispetto a chi entra e a chi volontariamente dovrebbe uscire.
Comprenderete quindi la nostra delusione ed il nostro disappunto di fronte all'improvvisa scelta di lasciare a casa giovani entusiasti del loro lavoro e convinti che fosse il loro merito a dover essere valutato e non certo di dover soccombere a una decisione a loro non imputabile.
Non è questo che ci aspettavamo quando abbiamo dato il nostro assenso per rilanciare il settore e la Banca; quando abbiamo dato credito alle assicurazioni che ci sono state fornite sulla creazione di lavoro stabile.
Noi che siamo stati i sinceri e convinti sostenitori degli accordi per costruire nuova e buona occupazione in IntesaSanpaolo, ci sentiamo di poter chiedere di non umiliare le legittime aspirazioni dei giovani che, da anni, lavorano al nostro fianco.
Con lo stesso spirito confidiamo in una Vostra autorevole presa di posizione su una materia così fondamentale per ritrovare in Banca, nel Settore e, ci consentiate, anche nel Paese, il migliore clima per raggiungere accordi e traguardi impegnativi come quelli prospettati e raccogliere la sfida per il futuro.
Ci rivolgiamo a Voi per non alimentare comprensibili nostre prese di posizione a tutela di tutti i giovani lavoratori apprendisti in Intesa Sanpaolo e nell'intero settore bancario italiano.
La Segreteria Nazionale FABI
Leggi le Agenzie di Stampa
19:08 – Intesa Sanpaolo: Fabi, inspiegabile mancata conferma apprendisti
Lettera aperta della segreteria ai vertici della banca
Il Sole 24 Ore Radiocor
– Milano, 05 ott – Lettera aperta della Segreteria Nazionale Fabi sul problema di alcuni apprendisti in scadenza di contratto non confermati da Intesa Sanpaolo. La decisione viene definita “inspiegabile”, “in aperto contrasto con quanto praticato fino ad oggi” e che “assume dunque i pericolosi connotati di un ricatto occupazionale che mai ha avuto cittadinanza” nella banca.
Nella missiva indirizzata al consigliere delegato Enrico Cucchiani e al responsabile delle risorse umane, Francesco Micheli si legge che “i colleghi e colleghe di IntesaSanpaolo sono sconcertati e perplessi di fronte ad una decisione che, al di la’ di generiche rassicurazioni per un imprecisato futuro, rende incandescente l’ambiente di lavoro e divide i lavoratori, proprio nel momento in cui sono chiamati al massimo sforzo, a quel colpo di reni dall’azienda stessa auspicato in vista della chiusura dell’esercizio 2012”.
“E’ infatti nostra radicata convinzione che per realizzare efficacemente l’importante progetto che sta alla base del riposizionamento strategico prospettato, come dell’intero settore – indica la Fabi – ci sia la necessità di un profondo e convinto coinvolgimento da parte dei principali attori del cambiamento, che sono i lavoratori e le lavoratrici”.
La Fabi esprime quindi “delusione” e “disappunto di fronte all’improvvisa scelta di lasciare a casa giovani entusiasti del loro lavoro e convinti che fosse il loro merito a dover essere valutato e non certo di dover soccombere a una decisione a loro non imputabile”.
“Ci rivolgiamo a Voi per non alimentare comprensibili nostre prese di posizione a tutela di tutti i
giovani lavoratori apprendisti in Intesa Sanpaolo e nell’intero settore bancario italiano” conclude la lettera.
Intesa SP, Fabi scrive lettera a Cucchiani su contratti apprendistato
MILANO, 5 ottobre Reuters
La segreteria nazionale della Fabi ha scritto una lettera al Ceo di Intesa Sanpaolo <ISP.MI> Enrico Cucchiani e al responsabile risorse umane e organizzazione Francesco Micheli chiedendo una presa di posizione in merito alla mancata conferma di alcuni contratti di apprendistato in scadenza.
“Ci sentiamo di poter chiedere di non umiliare le legittime aspirazioni dei giovani che, da anni, lavorano al nostro fianco. Con lo stesso spirito confidiamo in una vostra autorevole presa di posizione su una materia così fondamentale per ritrovare in banca, nel settore e, ci consentiate, anche nel Paese, il migliore clima per raggiungere accordi e traguardi impegnativi come quelli prospettati e raccogliere la sfida per il futuro”, si legge nella lettera.
La Fabi esprime “delusione e disappunto” per la scelta “di lasciare a casa giovani entusiasti del loro lavoro e convinti che fosse il loro merito a dover essere valutato” e sottolinea come la decisione di Intesa Sanpaolo “vada nella direzione esattamente opposta” rispetto alle recenti dichiarazioni del governatore della Bce Mario Draghi che ha definito la disoccupazione giovanile “un incredibile spreco di risorse” e un problema da affrontare.
INTESA: FABI, GRAVE ERRORE LICENZIARE GIOVANI APPRENDISTI LETTERA A VERTICI BANCA, DECISIONE INGIUSTA E INSPIEGABILE
ANSA – MILANO, 5 OTT –
“Un grave errore da parte della Banca ed una palese ingiustizia nei confronti di chi, lealmente, ha prestato la sua opera presso Intesa Sanpaolo per diversi anni”. Con queste parole la segreteria nazionale della Fabi definisce “l’inspiegabile decisione della Banca di recedere da alcuni contratti di apprendistato in essere” in una lettera aperta ai vertici, dopo la mancata conferma di circa 20 dipendenti con contratto di apprendistato su un totale di 600.
Intesa SanPaolo: Fabi a Cucchiani, non umiliate aspirazioni dei giovani
ASCA – Roma, 5 ott –
Lettera aperta della Segreteria nazionale della Fabi, il maggiore sindacato del settore bancario ad Enrico Cucchiani e Francesco Micheli, rispettivamente Ad e Responsabile delle risorse umane del gruppo Intesa SanPaolo. Nella lettera la Fabi sottolinea ”l’inspiegabile decisione della Banca di recedere da alcuni contratti di apprendistato in essere, in aperto contrasto con quanto praticato fino ad oggi” una scelta che ”assume dunque i pericolosi connotati di un ricatto occupazionale che mai ha avuto cittadinanza in IntesaSanpaolo”. Nei fatti ”un grave errore e una palese ingiustizia nei confronti di chi, lealmente, ha prestato la sua opera presso IntesaSanpaolo per diversi anni.”, prosegue la lettera sottolineando la pericolosità ”di un simile precedente” che si muove in direzione opposta rispetto ai timori ”sollevati da più parti sull’andamento della disoccupazione soprattutto di quella giovanile, che e’ un incredibile spreco di risorse e dovrà essere affrontata”, come ha ricordato ieri il presidente della Bce Mario Draghi. ”Comprenderete quindi la nostra delusione di fronte all’improvvisa scelta di lasciare a casa giovani entusiasti del loro lavoro e convinti che fosse il loro merito a dover essere valutato e non certo di dover soccombere a una decisione a loro non imputabile. Noi che siamo stati i sinceri e convinti sostenitori degli accordi per costruire nuova e buona occupazione in Intesa Sanpaolo, ci sentiamo di poter chiedere di non umiliare le legittime aspirazioni dei giovani che, da anni, lavorano al nostro fianco. Con confidiamo in una Vostra autorevole presa di posizione su una materia così fondamentale per ritrovare in Banca, nel Settore e, ci consentiate, anche nel Paese, il migliore clima per raggiungere accordi e traguardi impegnativi come quelli prospettati e raccogliere la sfida per il futuro” conclude la lettera.
Intesa Sanpaolo/Fabi:Grave errore aver mandato a casa apprendisti La categoria esprime “delusione” e “disappunto”
Roma, 5 ott. TMNews
In una lettera al management di Intesa Sanpaolo, la Fabi sottolinea che sul problema di alcuni apprendisti in scadenza di contratto non confermati dall’azienda c’è stato un “grave errore” da parte della banca e una “palese ingiustizia” nei confronti di chi ha prestato la sua opera presso l’istituto per diversi anni.
“Ci riferiamo – dice la segreteria della Fabi – all’inspiegabile decisione della Banca di recedere da alcuni contratti di apprendistato in essere. Questo avviene in aperto contrasto con quanto praticato fino a oggi e assume i pericolosi connotati di un ricatto occupazionale che mai ha avuto cittadinanza in Intesa Sanpaolo. Gli stessi colleghi sono sconcertati e perplessi dicfronte a una decisione che rende incandescente l’ambiente di lavoro e divide i lavoratori”.
La Fabi esprime “delusione” e “disappunto” di fronte alla scelta della banca “di lasciare a casa giovani entusiasti del loro lavoro e convinti che fosse il loro merito a dover essere valutato”.