Tra queste l’It Fleet management (Sistemi periferici), l’It Global Markets ( Infrastrutture informatiche a supporto dell’Investement Banking), L’It Centrale (Infrastrutture Tecnologiche centrali) e Invoice Management (Ciclo attivo/passivo), rispettivamente con circa 120, 5, 300 e 145 risorse coinvolte.
La cessione dovrebbe andare in porto entro il primo semestre del 2013. Ancora da individuare il partner commerciale a cui cedere la quota di maggioranza della newco che gestirà le lavorazioni cedute.
Anche se ci sarebbero stati alcuni primi contatti tra Unicredit e le società di It Ibm e Hitachi.
Il timore della FABI e degli altri sindacati è che i lavoratori coinvolti nell’esternalizzazione possano perdere importanti garanzie contrattuali.
Per questo dall’inizio di ottobre sono cominciate le mobilitazioni, che si sono svolte in tutti poli interessati dal progetto, culminate con l’iniziativa in programma il 26 e il 27 ottobre.
Lo sciopero, Indetto a livello nazionale, si articolerà in questo modo: il 26 ottobre si asterranno dal lavoro tutti i lavoratori di Ubis, tranne quelli del polo veronese. Mentre il 27 sarà la volta di questi ultimi.
Prevista infine, dal 23 ottobre al 17 novembre, la sospensione degli straordinari e delle prestazioni accessorie (reperibilità, interventi programmati, ecc.) per i quadri direttivi del Consorzio.
“Il Progetto Newton non trovava e non trova la nostra condivisione sia dal punto di vista delle prospettive industriali, che appaiono incerte e fumose sia perché rappresenta un dell’attacco all’area contrattuale dei lavoratori”, dichiara Francesco Colasuonno, Coordinatore FABI di Ubis, “Sottolineiamo infine che l’operazione è in aperta contraddizione con quanto stabilito dall’ultimo contratto nazionale del credito, che invece punta sull’insourcing delle attività per la stabilizzazione dei livelli occupazionali, strumento di cui peraltro il gruppo Unicredit ha dichiarato di voler far uso nell’ambito del nuovo piano strategico 2011-2015”.
Roma 16/10/2012