UBI, 1000 LAVORATORI IN ASSEMBLEA
Cominciano le tornate assembleari, in programma fino alla metà di novembre. Il 22 ottobre è stata la volta di Bergamo. Citterio: “Partecipazione massiccia. Se azienda disdetterà unilateralmente i contratti integrativi, pronti allo sciopero”
Al via le assemblee dei lavoratori nel Gruppo Ubi. Il 22 ottobre è stata la volta di Bergamo. Oltre 1000 dipendenti si sono riuniti presso il Centro Congressi Giovanni XXIII alla presenza dei coordinatori sindacali di Gruppo, tra cui Paolo Citterio per la FABI, per discutere delle iniziative da intraprendere dopo che la procedura sulla ristrutturazione si è chiusa senza accordo.
I sindacalisti hanno così illustrato ai lavoratori le proposte aziendali: 700 prepensionamenti e 2500 part time su base obbligatoria, in alternativa a deroghe sui contratti nazionali e aziendali, per giungere a un risparmio di costi di 115 milioni di euro.
Proposte già bocciate dalle organizzazioni sindacali.
In particolare grande consenso ha riscosso il discorso di Paolo Citterio, coordinatore FABI Ubi, che ha puntato l’indice contro i costi del management e delle consulenze esterne.
“Sono argomenti che pretendiamo vengano affrontati dai vertici”, ha detto Citterio, “Non si possono ridurre i costi di gestione solo sulla pelle dei lavoratori”.
Quanto alla possibilità che l’azienda proceda unilateralmente alla disdetta dei contratti integrativi, il Coordinatore FABI di Ubi è stato chiaro: “se accadrà, si andrà allo sciopero”, ha detto.
Dopo Bergamo, le assemblee proseguiranno da adesso fino alla metà di novembre e toccheranno le piazze di Brescia, Milano, Breno, Cuneo, Pordenone, Roma, Viterbo, Torino, Genova, La Spezia, Jesi, Cosenza, Bari, Napoli, Varese, Pavia, Vigevano, Tortona, ed altre ancora.
Bergamo 22/10/2012