Numerosi quadri sindacali under 40 giunti a Roma da tutta Italia per partecipare all'assemblea nazionale di FABI Giovani. Presente anche il Segretario Generale Lando Sileoni: "Grazie a impegno dei sindacati, nelle banche stabilizzati 10mila precari"
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GIOVANI FABI IN ASSEMBLEA: “NO GUERRA TRA GENERAZIONI?

Numerosi quadri sindacali under 40 giunti a Roma da tutta Italia per partecipare all’assemblea nazionale di FABI Giovani. Presente anche il Segretario Generale Lando Sileoni: “Grazie a impegno dei sindacati, nelle banche stabilizzati 10mila precari”
GIOVANI FABI IN ASSEMBLEA:
Numerosi quadri sindacali under 40 sono giunti oggi a Roma da tutta Italia per partecipare all'assemblea nazionale di FABI giovani.

Durante l'incontro sono stati affrontati tutti gli argomenti all'ordine del giorno nell'agenda sindacale: a cominciare dalle grandi riorganizzazioni, che investono tutto il settore del credito e con le quali i gruppi bancari stanno cercando di provocare una vera e propria guerra generazionale, barattando la salvaguardia dei posti di lavoro dei più anziani con la mancata conferma dei precari e viceversa.

E proprio questo tema è stato al centro del dibattito tra il Segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, e i giovani sindacalisti.

Il Segretario ha risposto, una a una, a tutte le domande e le considerazioni dei presenti.

Applauditissimo il suo intervento.

Si è parlato delle vertenze sindacali più recenti, come quella di Intesa Sanpaolo, dove i vertici fino all’ultimo tentato di mandare a casa gli apprendisti.

Un tentativo duramente contrastato dalle organizzazioni sindacali, FABI in testa, che alla fine, dopo una lunga battaglia, hanno ottenuto la riconferma dei giovani sbarrando il passo anche ai ventilati esodi obbligatori.

“Senza la FABI, primo sindacato di categoria”, ha detto il Segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, “i gruppi avrebbero già rottamato 35mila lavoratori ultracinquantenni, imponendo loro i prepensionamenti con il 60% della retribuzione, mandato a casa 5500 precari e esternalizzato 9mila lavoratori del back office”.

Riguardo invece al passato recente, il leader della FABI ha invece ricordato come “negli ultimi piani industriali siano stati assunti a tempo indeterminato, grazie al pressante lavoro di negoziazione della FABI, circa 10mila giovani precari”.

Ma Sileoni ha anche puntato l’indice contro una classe dirigente inadeguata, che negli ultimi anni ha varato politiche industriali a breve termine fondate unicamente sul taglio selvaggio al costo del lavoro, senza poi ottenere risultati concreti, come dimostrano le riorganizzazioni tutt’ora in atto e che si susseguono a tamburo battente.

Quanto al prossimo futuro il messaggio è stato chiaro: la FABI non consentirà alla banche di innescare una guerra tra generazioni.

Un impegno ribadito anche dal Coordinatore nazionale di FABI Giovani, Mattia Pari.

“Non permetteremo di frammentare il fronte rivendicativo dei lavoratori in giovani e meno giovani. Guarderemo avanti senza lasciare indietro nessuno”, ha concluso Pari nella sua replica finale.

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