L’indagine, realizzata nell’autunno 2011 attraverso un questionario a risposta chiusa su un campione rappresentativo di oltre 1600 lavoratori con meno di 40 anni, è stata illustrata questa mattina a Roma a una platea di un centinaio di persone.
Presenti, tra gli altri, il Segretario generale aggiunto della FABI, Mauro Bossola, il responsabile del Dipartimento Welfare della FABI, Vincenzo Saporito, il Coordinatore di FABI Giovani, Mattia Pari, il Commissario della Covip, l’autorità di vigilanza sui fondi pensione, Giuseppe Stanghini e il Direttore generale del Mefop, Luigi Ballanti.
L’indagine rivela che ben il 38% degli intervistati precari non ha aderito a nessun fondo di previdenza complementare perchè incerto sul proprio futuro lavorativo.
Non solo. Sembra ancora scarsa l’informazione sulla previdenza. Solo il 22,5% dichiara di essere sufficientemente informato sulla pensione Inps. Per questo c’è grande aspettativa sull’azione del sindacato, che nelle intenzioni degli under 40, dovrebbe fornire un vero e proprio servizio d’informazione sul tema e puntare sempre di più, nell’ambito della contrattazione, al potenziamento del welfare.
Tuttavia per gli iscritti FABI la situazione appare migliore rispetto a quella della media dei lavoratori: ben il 92,% dei tesserati ha infatti dichiarato di essere stato messo nelle condizioni di scegliere adeguatamente il proprio fondo pensione.
“Una notizia”, ha commentato Vincenzo Saporito, responsabile del Dipartimento Welfare della FABI, “che ci rende soddisfatti del nostro operato e che al tempo stesso ci sprona a fare sempre meglio e a potenziare i nostri servizi di informazione per aiutare i giovani a compiere scelte consapevoli in materia di previdenza complementare, argomento che di qui ai prossimi anni acquisterà sempre maggior importanza visti i tagli alla previdenza pubblica”.
Roma 25/10/2012