BPM, AL VIA LE ASSEMBLEE DEI LAVORATORI
Sospeso il confronto con l’azienda sul piano industriale. L’azienda, anche negli incontri di questi ultimi giorni, ha formulato proposte deludenti e involutive. Magrini: “La banca vuole ottenere il massimo profitto a danno dei dipendenti”
Al via le assemblee dei lavoratori del Gruppo Bpm. La FABI e le altre organizzazioni sindacali le convocheranno la prossima settimana per illustrare con chiarezza ai lavoratori le proposte aziendali, riguardo alle ricadute del piano industriale 2012-14.
La procedura sindacale si è infatti conclusa senza accordo e nemmeno gli incontri tra le parti avvenuti in questi giorni hanno dato i risultati sperati. Per questo i sindacati hanno deciso di sospendere il confronto e di relazionarsi direttamente con i lavoratori con l'obiettivo di decidere le azioni da intraprendere.
L’azienda, anche negli incontri di questi ultimi giorni, ha formulato proposte deludenti e involutive: attacco alle retribuzioni aziendali, uscite di fatto obbligatorie, nessuna garanzia concreta sulla stabilizzazione dei precari.
Assente anche l’accenno a un contenimento delle retribuzioni dei top manager, che in Bpm sono superiori alla media di sistema.
“Abbiamo constatato”, sottolinea Matteo Magrini, Coordinatore FABI di Bpm, “che i “signori della finanza” che oggi governano l’Azienda anche se dichiarano di volerne salvaguardare i principi cooperativistici, nella pratica mirano unicamente a ottenere la massima remunerazione dal proprio investimento ai danni dei dipendenti”.
Milano 31/10/2012