SANTANDER, SILEONI INTERVIENE SUI LICENZIAMENTI
Il Segretario Generale della FABI: “provvedimento vergognoso, al di fuori delle regole del contratto nazionale. La vertenza sarà durissima. Pronti a intervenire presso Bankitalia, Banco de España, le forze politiche italiane e spagnole, ABI e UNI”
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Sulla vertenza Santander Italia si fa sentire anche il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, minacciando di intervenire presso la Banca d’Italia, il Banco de España, le forze politiche italiane e spagnole, l’ABI ed UNI Global, l’organizzazione europea dei sindacati del credito, per contrastare la decisione della banca spagnola che ha licenziato 20 addetti dell’area recupero crediti.
“La FABI contrasterà con ogni mezzo questa vergognosa decisione di Santander Consumer Bank, con una vertenza durissima ed intervenendo presso la Banca d’Italia, il Banco de España, le forze politiche italiane e spagnole, l’ABI ed UNI Global, l’organizzazione europea dei sindacati del credito”, ha tuonato Sileoni.
“è inaccettabile che l’istituto di credito spagnolo abbia rifiutato qualsiasi forma di dialogo con le organizzazioni sindacali, a dimostrazione del fatto che l’obiettivo era ed è un taglio agli organici che, purtroppo, temiamo non sia il primo ne l’unico all’orizzonte”, ha detto il leader della FABI.
In particolare Sileoni contesta alla banca di aver attuato questo provvedimento estremo “nonostante la proposta della FABI e degli altri Sindacati di utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal Contratto Nazionale di Settore”.
“Ancora più grave ed inaccettabile appare la scelta aziendale, considerata la disponibilità di alcuni di questi Lavoratori a trasferirsi in altre città italiane, pur di mantenere il proprio posto di lavoro”, ha sottolineato il segretario generale.
La banca spagnola, con circa 700 dipendenti nello stivale, ha infatti chiuso lo scorso lunedì senza accordo il confronto con le rappresentanze sindacali, annunciando 20 licenziamenti nel ramo recupero crediti.
L’azienda tuttavia, nella lettera d’avvio procedura, non ha motivato questo provvedimento con uno stato di crisi, ma ha semplicemente dichiarato di voler mandare a casa chi non raggiunge gli obiettivi commerciali fissati.
E con questo criterio ha successivamente individuato le eccedenze di personale.
Motivo per cui la FABI e la FISAC, le uniche due rappresentanze sindacali all’interno dell’azienda, hanno dichiarato lo stato d’agitazione dei dipendenti, convocando assemblee in tutta Italia per decidere le eventuali forme di mobilitazione.
Roma 01/11/2012
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