La FABI e le altre organizzazioni sindacali scrivono all'amministratore delegato di Unicredit: "No all'esternalizzazione di Ubis. Ci sono altre strade per ottimizzare i costi. Nel consorzio 2000 consulenze"
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La FABI e le altre organizzazioni sindacali scrivono all’amministratore delegato di Unicredit: “No all’esternalizzazione di Ubis. Ci sono altre strade per ottimizzare i costi. Nel consorzio 2000 consulenze”
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La FABI e le altre organizzazioni sindacali in una lettera aperta chiedono all'amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, di rivedere il progetto Newton, ossia l'esternalizzazione del consorzio informatico Ubis, che prevede il trasferimento di 800 lavoratori ad altra azienda. Operazione contro la quale le sigle sindacali hanno indetto lo sciopero lo scorso 26 ottobre, con un'adesione pari a oltre l'80%.

"Riteniamo", scrivono la FABI e le altre organizzazioni sindacali, "che ci siano altre strade per arrivare a una ottimizzazione dei costi e a una sana riduzione delle spese, passando attraverso un percorso socialmente e moralmente piùsostenibile, che aiuti a ricercare il giusto equilibrio tra capitale e lavoro, indispensabile per qualsiasi progettualità aziendale.
"Un esempio di ci ò", rimarcano i sindacati, "è il dato delle consulenze che in Ubis sono circa 2000 su un organico di circa 5000 lavoratrici/tori. Ci sembra un dato esorbitante, ingiustificato e soprattutto molto costoso".
Quanto al progetto Newton, mette "in serio pericolo il futuro dei lavoratori, il futuro di tante famiglie e non rappresenta un'opportunità, ma la fine: la fine di una prospettiva professionale e di vita, coltivata con abnegazione e dedizione per tanti anni. Rappresenta l'esaltazione del precariato, che cerca di trasferire sui lavoratori e le loro famiglie i rischi gestionali ed economici delle varie società messe in piedi".
Valorizzazione del lavoro e del personale che Ghizzoni stesso, nelle sue dichiarazioni, ha apostrofato come "elemento fondamentale ed indispensabile per il rilancio e per la creazione di quella ricchezza aziendale che fa grande ogni Impresa". Ed è proprio questo il punto su cui si soffermano i rappresentanti sindacali: il fatto che la ricchezza dell'azienda, oltre al business, è rappresentato dalle persone che in essa lavorano con professionalità e passione. Professionalità e passione che rischiano di andare vanificate con il progetto Newton, con cui "si cedono competenze e know how - prosegue la nota - difficilmente ricostruibili, ci si spossessa di conoscenze acquisite in decenni di lavoro di lavoratrici e lavoratori , si frantuma un ciclo produttivo indispensabile per l'attività front".

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