Intesa Sanpaolo dà il via a nuove riorganizzazioni nel Centro Italia. Sono infatti state avviate in questi giorni le procedure per gestire gli esuberi derivanti da due operazioni, che andranno in porto entro dicembre.
Si tratta dell'incorporazione di Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo in Intesa Sanpaolo e della nascita di Banca dell'Umbria, frutto della fusione per incorporazione delle 4 casse di risparmio umbre di Città di Castello, Foligno, Spoleto, Terni e Narni.
In Biis gli esuberi sono 84, tutti concentrati sulla piazza di Roma, mentre per quanto riguarda la costituenda Banca dell’Umbria, Intesa ha comunicato 55 eccedenze di personale recapitando recentemente ai sindacati la lettera di avvio procedura.
Le vertenze sono ancora a una fase iniziale ma la FABI ha già posto le sue condizioni: “Chiediamo che i lavoratori vengano tutti riassorbiti all’interno del Gruppo, con piena tutela della mobilità territoriale”, dice Giuseppe Milazzo, Coordinatore FABI Intesa Sanpaolo.
“Constatiamo con preoccupazione che è la prima volta che il gruppo dichiara esuberi in una procedura di riorganizzazione interna”, aggiunge il Coordinatore FABI.
La vertenza in Biis. Mentre per l’operazione Banca dell’Umbria non sono stati ancora convocati i sindacati, in Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo ci sono già stati i primi incontri e l’azienda ha ventilato la possibilità di aprire un nuovo ufficio a Roma per assorbire 12 delle 84 eccedenze di personale e di trasferire 3 lavoratori in Leasint, la società di leasing del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Proposte che sono tutt’ora al vaglio dei sindacati.
Contratti d’inserimento: sì alla stabilizzazione. Intanto in un incontro di venerdì 9 novembre, l’azienda ha ufficialmente comunicato di aver recepito la richiesta della FABI e delle altre organizzazioni sindacali, in merito all’applicazione del protocollo Occupazione e Produttività firmato di recente: anche i lavoratori con contratto d’inserimento, analogamente a quanto deciso per gli apprendisti, saranno assunti a tempo indeterminato, senza riduzione del 18% della retribuzione e con inquadramento nella terza area primo livello. In Intesa Sanpaolo i dipendenti interessati sono circa 200.
Fla.Gam.
Roma 12/11/2012