I 20 lavoratori licenziati da Santander avranno diritto ad accedere, su richiesta, al Fondo emergenziale, l'ammortizzatore sociale che consentirà loro di percepire circa l'80% dell'attuale retribuzione per i prossimi 2 anni.
è quanto hanno ottenuto la FABI e gli altri sindacati al termine di una serrata trattativa che ha coinvolto anche il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni.
L’accordo è stato sottoscritto venerdì sera. Ai lavoratori, in alternativa all’accesso al Fondo, è stata anche garantita la possibilità di impugnare il licenziamento davanti al giudice con piena assistenza legale da parte della FABI.
Particolarmente complessa la trattativa in Santander. L’istituto spagnolo, circa un mese fa, aveva deciso di chiudere l’area recupero crediti per mancato raggiungimento degli obiettivi aziendali e licenziare per giustificato motivo oggettivo 20 dipendenti impiegati in questa unità.
Le intenzioni iniziali erano quelle di procedere all’interruzione dei rapporti di lavoro senza alcun accordo con i sindacati a tutela dei lavoratori.
Poi dopo una forte mobilitazione delle organizzazioni sindacali, che sono intervenute presso l’Abi e Uni Global Union, la banca è tornata sui suoi passi e venerdì si è arrivati all’accordo.
“Siamo soddisfatti”, commenta Cosimo Torraco, Segretario Provinciale FABI Torino con delega al Santander, “perché siamo riusciti a dare notevoli garanzie ai lavoratori licenziati, che rischiavano di rimanere a casa senza ammortizzatori sociali e senza alcuna certezza di reintegra da parte del giudice del Lavoro, a causa della nuova legge Fornero. Con il presente accordo, inoltre, le aziende bancarie saranno incentivate ad assumere i lavoratori in questione attraverso appositi sgravi fiscali”.
Roma 27/11/2012