Ottenute ampie garanzie per i lavoratori del back office oggetto di esternalizzazione e il recupero di importanti voci della contrattazione integrativa. Ripristinate, inoltre, le condizioni di regolare funzionamento del Fondo di sostegno al reddito
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MPS, FIRMATO L?ACCORDO SUL PIANO INDUSTRIALE

Ottenute ampie garanzie per i lavoratori del back office oggetto di esternalizzazione e il recupero di importanti voci della contrattazione integrativa. Ripristinate, inoltre, le condizioni di regolare funzionamento del Fondo di sostegno al reddito
MPS, FIRMATO L?ACCORDO SUL PIANO INDUSTRIALE
Raggiunto stanotte l'accordo sul piano industriale 2012-15 del Gruppo Mps.

A firmare tutte le organizzazioni sindacali, ad eccezione della Fisac Cgil. L'intesa prevede sostanzialmente ampie garanzie per i lavoratori del back office che verranno esternalizzati e il recupero di importanti voci del contratto integrativo aziendale, disdettato lo scorso novembre.

Esternalizzazioni. Nell’accordo l’azienda si impegna a cedere le lavorazioni del back office a un fornitore del comparto bancario o assicurativo con la garanzia di assicurare al personale ceduto il mantenimento del contratto del credito, oltre che dei livelli occupazionali anche in caso di cessione a terzi.

Gestione degli esuberi. A partire dal 2013, saranno collocati in pensione 250 lavoratori e andranno in esodo, su base volontaria e incentivata, circa 720 persone. A tal proposito, con l’intesa sottoscritta dai sindacati, sono state completamente ripristinate le condizioni di regolare funzionamento del Fondo, che erogherà ai lavoratori esodati un assegno pari all’85% della retribuzione netta. Le prestazioni del fondo saranno finanziate da un contributo di solidarietà a carico dei dipendenti, pari a 6 giornate lavorative annue decurtabili di massimo 2 giorni di ferie arretrate.

Taglio del costo del lavoro. Sono state inoltre definite delle misure temporanee di contenimento del costo del lavoro per evitare i licenziamenti valide per i prossimi 3 anni. Tra queste, oltre alla già citata sospensione dell’attività lavorativa con corrispondente riduzione del trattamento economico pari a 6 giornate lavorative, il blocco degli straordinari e la fruizione obbligatoria delle ferie residue, banca ore e festività soppresse. Ribadito poi l’impegno da parte aziendale ad una consistente razionalizzazione delle altre spese amministrative per immobili, logistica, consulenze e comunicazione.

Contratti integrativi aziendali. Quanto alla contrattazione di secondo livello, disdettato unilateralmente dall’azienda a novembre, sono state recuperate diverse voci del contratto integrativo aziendale, come quelle relative a: permessi, trasferimenti, Previdenza Aziendale, Polizza sanitaria, Ticket pasto, Premio Aziendale, Permessi e congedi, Percorsi Professionali, Stage, condizioni al personale, orari di lavoro, polizza CIA.

“Considerando la situazione esistente a livello aziendale e settoriale”, hanno dichiarato le delegazioni sindacali aziendali FABI, FIBA, UGL e UILCA, “e soprattutto il fatto che la Banca avrebbe comunque proceduto ad attuare intendimenti codificati nel Piano Industriale anche in assenza di un accordo, riteniamo che l’ipotesi raggiunta conferisca garanzie e prospettive ai Lavoratori di tutto il Gruppo”.

Il commento delle Segreterie nazionali di FABI, FIBA, UGL e UILCA. “L’accordo raggiunto nella notte nel Gruppo Monte Paschi di Siena conclude una trattativa estremamente complessa per gestite le ricadute di un piano di riorganizzazione della banca pesante e di grandi sacrifici”, hanno dichiarato le Segreterie Nazionali di FABI, FIBA CISL, UGL CREDITO e UILCA.

“Ci siamo fatti carico con grande senso di responsabilità della situazione di grave difficoltà dell’Azienda, situazione di cui- va ribadito- i dipendenti non erano minimamente responsabili, con il fondamentale obiettivo di tutelare le lavoratrici e i lavoratori, definendo misure di tutela efficaci, rispetto alle soluzioni inizialmente devastanti proposte dalla Banca e che sarebbero state comunque adottate senza alcuna intesa”.

“In quest’ambito riteniamo che l’accordo definisca un’equa distribuzione dei sacrifici, stringenti garanzie per il personale che lascerà il servizio e garanzie occupazionali senza limiti temporali e di area contrattuale, tra le migliori del settore, per i lavoratori oggetto di esternalizzazione. Fondamentale il mantenimento di un istituto centrale come il Contratto Integrativo Aziendale che, nonostante gli intenti di radicale ridimensionamento dell’azienda, presenta importanti tutele economiche, normative, previdenziali e assistenziali per tutti i lavoratori”.

“Questo accordo, nonostante la complessità, tiene ferme le linee unitarie stabilite da tempo da tutte le Organizzazioni sindacali nazionali del settore a partire dalla volontarietà di adesione al Fondo di sostegno al reddito con decisive, conseguenti garanzie in caso di modifiche del sistema pensionistico. Tiene ferme e potenzia a tempo illimitato le garanzie per i lavoratori interessati alle esternalizzazioni; salva la struttura sostanziale della contrattazione integrativa aziendale”.

“L’Accordo investe sul futuro del Monte e soprattutto sulla ferma convinzione che quel futuro pu ò essere presidiato solo se non si disperde e si valorizza l’immenso patrimonio di competenze, professionalità, responsabilità, conquiste sociali costruite in oltre cinque secoli di storia!”
Siena 20/12/2012

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