Il Direttore Generale dell'ABI Sabatini scrive al numero uno della FABI: "le previsioni sul 2013 non sono tali da prospettare scenari positivi per le banche". Ma Sileoni controbatte: "I dati dicono il contrario. Ecco le prove"
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GUERRA DI NUMERI SUI BILANCI, SILEONI RISPONDE ALL?ABI

Il Direttore Generale dell’ABI Sabatini scrive al numero uno della FABI: “le previsioni sul 2013 non sono tali da prospettare scenari positivi per le banche”. Ma Sileoni controbatte: “I dati dicono il contrario. Ecco le prove”
GUERRA DI NUMERI SUI BILANCI, SILEONI RISPONDE ALL?ABI
Il Direttore Generale dell'ABI Sabatini scrive al numero uno della FABI: "le previsioni sul 2013 non sono tali da prospettare scenari positivi per le banche". Ma Sileoni controbatte: "I dati dicono il contrario. Ecco le prove"
LA RISPOSTA DI SILEONI AL DIRETTORE GENERALE DELL'ABI SABATINI

Il boccone, nonostante le feste natalizie, non è stato ancora digerito da Sabatini e company che contestano una mia considerazione espressa durante la tavola rotonda della Conferenza d'organizzazione FABI, presenti Francesco Micheli, Alessandro Profumo, Roberto Nicastro, Matteo Arpe, Gianfilippo Pandolfini, le televisioni nazionali e oltre mille delegati sindacali.

Dissi, numeri alla mano (allego il documento ufficiale Abi scritto in lingua inglese),che l’Abi il 15 novembre al Fondo monetario internazionale present ò dati che testimoniavano un’inversione di tendenza dei bilanci delle banche italiane.

Quella di apparire belli all’esterno, in Europa, e poveri, brutti e sporchi all’interno, in Italia e agli occhi del sindacato, è la tradizionale commedia che l’Abi recita a gettone con la pretesa di essere creduta.

Un circuito autoreferenziale che crolla non appena qualcuno tenta di dimostrare il contrario, un circuito autoreferenziale che si rivolge a pochi eletti che se la suonano e se la cantano a proprio uso e consumo.

A noi interessa un confronto serio e trasparente. Sui numeri siamo pronti a discutere fino in fondo. Ma non accettiamo che ci venga dipinto un quadro tragico per il 2012-2013, quando in realtà l’Abi prevede uno scatto di reni delle banche italiane che stanno tornando a fare utili e noi siamo i primi a brindare. Il merito è soprattutto di chi lavora e va rispettato. Buon anno a tutti.

Lando Maria Sileoni,
Segretario Generale della FABI

Leggi la lettera del Direttore Generale dell’ABI Sabatini a Sileoni, riportata su Dagospia e su Radiocor

IL SOLE 24 ORE venedì 28 dicembre 2012
Credito e banche. La lettera inviata alla Fabi – Sabatini (Abi): scenario critico – LE STIME Per il sistema previsto un utile netto di circa 6,6 miliardi che implica un rendimento sul capitale proprio pari a solo l’1,7%
Lo scenario a fine anno si é fatto più critico per le banche italiane. Lo sottolinea il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, in una lettera inviata al segretario generale della Fabi, Lando Sileoni. Nella lettera spedita prima di Natale e consultata da Radiocor, si afferma che le previsioni sul 2013, pur migliori rispetto ai numeri ormai di consuntivo del 2012, non sono tali da prospettare scenari positivi a breve con la conseguenza che «il quadro atteso per il prossimo futuro rimane estremamente complesso e denso di sfide impegnative». Il segretario della Fabi aveva citato le stime Abi sul 2013 qualificandole come positive. Tra i numeri citati da Sileoni la stima di utile netto pari a circa 6,6 miliardi complessivi, numero in netto rialzo rispetto ai 4 miliardi di utili che si registreranno a consuntivo del 2012.
«Non vedo come si possa interpretare con ottimismo uno scenario in cui si prospetterebbe, per il 2013, un utile netto pari a circa 6,6 miliardi» scrive Sabatini. «Questo valore – aggiunge il direttore generale dell’Abi – implica un rendimento sul capitale proprio pari a solo l’1,7% (…). Un rendimento del capitale proprio dell’1,7% è ben lontano dai rendimenti minimi che gli azionisti richiedono per continuare a finanziarie le nostre banche, sia con riferimento allo scenario odierno, circa l’11%, sia rispetto alla media storica, circa l’8 per cento». Solo a ottobre in un incontro con i sindacati la previsione, sottolinea Sabatini, era di un roe 2013 superiore al 2 per cento. Nella lettera il direttore generale dell’Abi ricorda quindi al responsabile del maggior sindacato autonomo di categoria la «delicata fase» che banche e sindacati dovranno saper affrontare insieme nei prossimi mesi. R.Fi.
RADIOCOR 27/12/2012 15:31
Banche: Abi a segretario Fabi, scenario peggiora, solo 1,7% Roe 2013’Per remunerare soci serve rendimento capitale dell’11%’ (Il Sole 24 Ore Radiocor)
Roma, 27 dic – Lo scenario a fine anno si e’ fatto piu’ critico per le banche italiane. Lo sottolinea il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, in una lettera inviata al segretario generale della Fabi, Lando Sileoni. Nella lettera spedita prima di Natale e consultata da Radiocor, si afferma che le previsioni sul 2013, pur migliori rispetto ai numeri ormai di consuntivo del 2012, non sono tali da prospettare scenari positivi a breve con la conseguenza che “il quadro atteso per il prossimo futuro rimane estremamente complesso e denso di sfide impegnative”. Il segretario della Fabi aveva citato le stime Abi sul 2013 qualificandole come positive. Tra i numeri citati da Sileoni la stima di utile netto pari a circa 6,6 miliardi complessivi, numero in netto rialzo rispetto ai 4 miliardi di utili che si registreranno a consuntivo del 2012.
“Non vedo come si possa interpretare con ottimismo uno scenario in cui si prospetterebbe, per il 2013, un utile netto pari a circa 6,6 miliardi” scrive Sabatini. “Questo valore – aggiunge il direttore generale dell’Abi – implica un rendimento sul capitale proprio pari a solo l’1,7% (…).
Un rendimento del capitale proprio dell’1,7% e’ ben lontano dai rendimenti minimi che gli azionisti richiedono per continuare a finanziarie le nostre banche, sia con riferimento allo scenario odierno, circa l’11%, sia rispetto alla media storica, circa l’8 per cento”. Solo a ottobre in un incontro con i sindacati la previsione, sottolinea Sabatini, era di un roe 2013 superiore al 2 per cento. Nella lettera il direttore generale dell’Abi ricorda quindi al responsabile del maggior sindacato autonomo di categoria la “delicata fase” che banche e sindacati dovranno saper affrontare insieme nei prossimi mesi. Ggz-y- – (RADIOCOR) 27-12-12 15:31:29 (0207)news 3 NNNN
DAGOSPIA 27/12/2012 15:31
…3. BANCHE: ABI A SEGRETARIO FABI, SCENARIO PEGGIORA, SOLO 1,7% ROE 2013
Radiocor – Lo scenario a fine anno si e’ fatto piu’ critico per le banche italiane. Lo sottolinea il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, in una lettera inviata al segretario generale della Fabi, Lando Sileoni. Nella lettera spedita prima di Natale e consultata da Radiocor, si afferma che le previsioni sul 2013, pur migliori rispetto ai numeri ormai di consuntivo del 2012, non sono tali da prospettare scenari positivi a breve con la conseguenza che ‘il quadro atteso per il prossimo futuro rimane estremamente complesso e denso di sfide impegnative’.
GIUSEPPE MUSSARI Il segretario della Fabi aveva citato le stime Abi sul 2013 qualificandole come positive. Tra i numeri citati da Sileoni la stima di utile netto pari a circa 6,6 miliardi complessivi, numero in netto rialzo rispetto ai 4 miliardi di utili che si registreranno a consuntivo del 2012. ‘Non vedo come si possa interpretare con ottimismo uno scenario in cui si prospetterebbe, per il 2013, un utile netto pari a circa 6,6 mi liardi’ scrive Sabatini. ‘Questo valore – aggiunge il direttore generale dell’Abi – implica un rendimento sul capitale proprio pari a solo l’1,7% (…).
Un rendimento del capitale proprio dell’1,7% e’ ben lontano dai rendimenti minimi che gli azionisti richiedono per continuare a finanziarie le nostre banche, sia con riferimento allo scenario odierno, circa l’11%, sia rispetto alla media storica, circa l’8 per cento’. Solo a ottobre in un incontro con i sindacati la previsione, sottolinea Sabatini, era di un roe 2013 superiore al 2 per cento. Nella lettera il direttore generale dell’Abi ricorda quindi al responsabile del maggior sindacato autonomo di categoria la ‘delicata fase’ che banche e sindacati dovranno saper affrontare insieme nei prossimi mesi. …

Leggi gli articoli di stampa sul documento ABI

DAGOSPIA, martedì 18 dicembre 2012
LE BANCHE RINGRAZIANO MONTI – RAPPORTO RISERVATO ABI AL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE: NEL BIENNIO 2012-2013 GLI ISTITUTI MACINERANNO 10 MILIARDI DI EURO DI UTILI, IN NETTA CONTROTENDENZA CON LA CRISI FINANZIARIA E LA RECESSIONE – I DATI ERANO STATI TENUTI LONTANO DAI SINDACATI VISTO CHE C’E’ UNA BATTAGLIA SUGLI ESUBERI – ORA I BANCHIERI NON POTRANNO PIU’ FAR CREDERE DI STARE IN GINOCCHIO…

Francesco De Dominicis per “Libero

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, domenica, in un’intervista, ha detto che a metà 2013 nel nostro Paese si potrebbe cominciare ad annusare aria di ripresa. C’è un settore, tuttavia, che gioca d’anticipo rispetto alle previsioni dell’inquilino di palazzo Koch: le banche italiane, infatti, secondo un documento riservato dell’Abi, non sembrano sentire più di tanto gli effetti della crisi e si preparano a chiudere in grande spolvero già il 2012. Gli utili degli istituti – che complessivamente nel 2011 hanno chiuso in rosso di 23,1 miliardi di euro – toccheranno quota 4 miliardi quest’anno per poi arrivare a 6,5 miliardi nei successivi dodici mesi. Totale: 10,5 miliardi di utili in appena due anni. Non male.
Numeri che mostrano uno stato di salute assai positivo per il settore creditizio e che l’Assobancaria ha illustrato agli esponenti del Fondo monetario internazionale a metà novembre. Si tratta degli stessi dati, peraltro, che la scorsa settimana il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, ha parzialmente snocciolato nel corso di una tavola rotonda a Roma.
Un blitz, quello di Sileoni, che ha spiazzato i banchieri. Il documento era destinato all’Fmi – con l’obiettivo di tenere alla larga nuovi attacchi all’industria bancaria italiana – ma, stando alla strategia delle banche, andava tenuto lontano dagli occhi dei sindacalisti, visto che è in corso una trattativa da 20-30mila esuberi. Trattativa che i maggiorenti dell’Abi vogliono portare avanti dimostrando che le banche sono in ginocchio. «E invece no» dice il numero uno Fabi. Pronto a dare battaglia ai banchieri.
Del resto, le condizioni sono ottime un po’ su tutti i fronti. è destinato a migliorare, anzitutto, il mercato dei prestiti a famiglie e imprese: +0,5% quest’anno e +1,9% l’anno prossimo. Bene anche il margine di interesse che, dopo un lieve calo dell’1,2% quest’anno, schizzerà a +2,5% nel 2013. Il roe (utile netto su patrimonio) aumenta dell’1,1% e poi dell’1,7%.
Segnali positivi financo per le sofferenze: la crescita dei prestiti non rimborsati, infatti, rallenterà bruscamente: dal 27,6% dello scorso anno si passa al 18,4% del 2012 e al 13,8% del 2013. Bene l’andamento di depositi e raccolta: alla frenata del 2011 (-2,7%), le banche italiane rispondono con un biennio previsto in miglioramento (+4% e +3,8%). Sarà stata la cura del Governo di Mario Monti?

Da Libero di venerdì 18 dicembre 2012

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