Unicredit annuncia di aver individuato i partner commerciali a cui appaltare alcune lavorazione di Ubis: IBM per le Infrastrutture IT e Accenture per Invoice Management, dove i lavoratori coinvolti sono 112 tra Roma e Trieste. FABI: "Tutelare contratto e occupazione"
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PROGETTO NEWTON, LA FABI VUOLE CHIAREZZA

Unicredit annuncia di aver individuato i partner commerciali a cui appaltare alcune lavorazione di Ubis: IBM per le Infrastrutture IT e Accenture per Invoice Management, dove i lavoratori coinvolti sono 112 tra Roma e Trieste. FABI: “Tutelare contratto e occupazione”
PROGETTO NEWTON, LA FABI VUOLE CHIAREZZA
Unicredit va avanti nel progetto di esternalizzazione di alcune lavorazioni del Consorzio informatico Ubis, ma la FABI fa muro e chiede urgentemente all'azienda "dati più precisi e puntuali sui perimetri dell'operazione in Italia e particolari sul business plan".

Obiettivo: tutelare nel miglior modo possibile i lavoratori coinvolti.

Nell’ultimo recente incontro con i sindacati, Unicredit, infatti, ha dichiarato di aver individuato i due partner commerciali con i quali costituire una joint venture cui appaltare alcune lavorazioni del Consorzio Ubis, in base alle linee del progetto Newton, che coinvolge 2300 addetti in Europa di cui 800 in Italia.

Si tratta di IBM per quanto riguarda le Infrastrutture IT e Accenture per Invoice Management.

Le prime lavorazioni, che nelle mire di Unicredit, dovrebbero essere oggetto di cessione sono quelle del ramo Operations dell’Invoice Management, che si occupa della gestione delle fatture. Già individuati i lavoratori da cedere: sono in totale 112 e si concentrano nelle piazze di Trieste e Roma.

Ancora ferma tuttavia la trattativa con i sindacati, che a cominciare dalla FABI contestano ai manager di Unicredit di non aver un serio e credibile progetto industriale e di essere mossi soltanto dall’obiettivo di tagliare ulteriormente il costo del lavoro.

Una dura critica ribadita proprio in questo ultimo mese con il “No Newton Month”, una serie di iniziative di protesta che hanno coinvolto con scioperi e presidi i lavoratori del Consorzio Ubis di tutta Italia, dal 18 dicembre al 4 gennaio: da Palermo a Milano, da Roma a Trieste.

“La nostra priorità”, commenta il Coordinamento FABI del Gruppo Unicredit e di Ubis, “è quella di garantire ai lavoratori, che l’azienda vorrebbe cedere a operatori non bancari, il contratto del credito e il mantenimento dei livelli occupazionali anche in futuro”.

” E di certo non aiutano a costruire un proficuo dialogo con la controparte le affermazioni mistificatorie fatte da alcuni “manager” di Ubis durante gli ultimi incontri con i colleghi”, sottolinea il Coordinamento FABI.

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