La banca vuole procedere a una riduzione complessiva dell'organico da 14.053 a 12.498 unità nell'arco del triennio 2013-15 e una riduzione del VAP del 15%. Trattativa ai nastri di partenza. FABI critica: "no all'ulteriore inasprimento delle condizioni di lavoro"
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BNL, DISTANZE SIDERALI SUL PIANO INDUSTRIALE

La banca vuole procedere a una riduzione complessiva dell’organico da 14.053 a 12.498 unità nell’arco del triennio 2013-15 e una riduzione del VAP del 15%. Trattativa ai nastri di partenza. FABI critica: “no all’ulteriore inasprimento delle condizioni di lavoro”
BNL, DISTANZE SIDERALI SUL PIANO INDUSTRIALE
Distanze siderali. Sono quelle che dividono Bnl e organizzazioni sindacali, a cominciare dalla FABI, in merito all'ultimo aggiornamento del piano industriale 2013-15, che l'azienda ha illustrato, nelle sue linee guida, lo scorso lunedì.

La trattativa non è ancora ufficialmente entrata nel vivo, ma i sindacati hanno già espresso le loro perplessità.

Obiettivo del piano industriale: la riduzione complessiva dell’organico da 14.053 a 12.498 unità entro il triennio 2013-15, al netto delle assunzioni già programmate nei vecchi accordi sindacali sui piani industriali.

In particolare il piano prevede l’uscita di 630 lavoratori, senza alcun programma di nuove assunzioni, l’ ulteriore automatizzazione delle attività di sportello e conseguente riduzione degli operatori di back-office, l’attivazione di un “network commerciale” di promotori finanziari formato da personale dipendente e non dipendente con contratto da agente monomandatario, la riduzione del VAP del 15% e un taglio del 20% del salario incentivante.
“Questo Piano Industriale sembra redatto senza tener conto della storia di una azienda che, anche quando è stata tumultuosa, ha avuto il suo punto di forza nell’impegno e nella capacità di tutte le colleghe ed i colleghi della BNL di fare squadra, ed in un consolidato modello di relazioni industriali attraverso il quale si è praticata la volontà di trovare soluzioni condivise ai numerosi problemi che sono stati affrontati da ambo le parti con un forte senso di responsabilità”, hanno dichiarato unitariamente la FABI e le altre organizzazioni sindacali.
Ci attende”, hanno poi concluso i sindacati, “un confronto serrato che pur partendo dalla necessità di individuare interventi per fronteggiare la crisi in atto, non deve inasprire ulteriormente le condizioni di lavoro facendo pagare ai lavoratori ulteriori sacrifici.

Invitiamo pertanto l’azienda ad una minore rigidità, condizione indispensabile per trovare quell’equilibrio e quell’equità necessari per arrivare ad un accordo, ed evitare che le distanze che attualmente ci separano rimangano siderali“.
Roma 16/01/2013
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