Anche la FABI aderisce a One Billion Rising Day, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che si celebra oggi. Una sorta di flash mob gloable per condannare la barbarie di cui è vittima l'altra metà del cielo.
Donne picchiate, stuprate, uccise anche nei Paesi cosiddetti più avanzati, dove per ò l'arretratezza culturale, soprattutto maschile, emerge ancora in tutta la sua cruda ferocia.
E allora basta dare un’occhiata alle statistiche che riguardano l’Italia e si scopre che il 31,9% delle donne in età adulta ha subito violenza fisica e/o sessuale almeno una volta nel corso della propria vita e solo nel 2012 ne sono state uccise ben 124 per motivi di genere.
“Il fenomeno della violenza sulle donne”, commenta Cristiana De Pasquali, Coordinatrice FABI donne, “è frutto di una cultura datata, dura a morire purtroppo, e che attecchisce soprattutto nelle situazioni di debolezza economica in cui si trova ancora larga parte del genere femminile e che rende difficile ribellarsi ai soprusi.
Come FABI da sempre promuoviamo l’accesso al lavoro delle donne, che rappresenta una vera forma di affrancamento da questa condizione di inferiorità. Il cambiamento culturale deve interessare per ò non solo il genere femminile , ma anche gli uomini che devono cominciare a vedere le donne non più come oggetti di loro proprietà.”
“Comunque”, ribadisce De Pasquali, “è fondamentale che la società, a ogni livello, riconosca il fenomeno per prevenirlo e contrastarlo. In poche parole: se ne deve continuare a parlare”.
Numerose, a tal proposito, le iniziative di sensibilizzazione intraprese dalla FABI, anche a livello europeo e mondiale. Proprio lo scorso 25 novembre il primo sindacato dei bancari ha aderito alle campagna di Uni Global Union “16 days of activism” e “Breaking circle” contro il femminicidio, culminate in una serie di iniziative e manifestazioni contro la violenza di genere organizzate in tutta Europa.
Roma 14/02/2013