La FABI firma l'accordo che integra l'intesa sul piano industriale. Ottenuto impegno da parte dell'azienda ad accogliere le richieste d'esodo di altri 127 lavoratori e a effettuare ulteriori assunzioni, che salgono così a 283 complessive. Citterio: "Andremo avanti su questa strada"
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UBI, SI ALLARGA LA PLATEA DI ASSUNTI ED ESODATI

La FABI firma l’accordo che integra l’intesa sul piano industriale. Ottenuto impegno da parte dell’azienda ad accogliere le richieste d’esodo di altri 127 lavoratori e a effettuare ulteriori assunzioni, che salgono così a 283 complessive. Citterio: “Andremo avanti su questa strada”
UBI, SI ALLARGA LA PLATEA DI ASSUNTI ED ESODATI
Il Gruppo Ubi ha accolto ulteriori 127 domande di esodo incentivato, presentate dai lavoratori, e ha ufficializzato che dal primo aprile provvederà a effettuare ben 283 assunzioni, 43 in più rispetto a quelle previste. Tra le nuove rientrano anche 63 stabilizzazioni dei lavoratori precari.

Non solo. L'istituto ha anche assicurato, che in conseguenza delle 777 uscite e della sospensione volontaria di orario di lavoro previste dal piano industriale 2012-15, provvederà a costituire una task force a supporto delle rete di almeno 100 lavoratori assunti ex novo.

Questi in estrema sintesi i risultati ottenuti dalla FABI e dalle altre organizzazioni sindacali nell’accordo firmato due giorni fa, che integra l’intesa già siglata a novembre dalle parti sul piano industriale.

Intanto la FABI e gli altri sindacati hanno chiesto un terzo incontro di verifica con la banca, da tenersi entro il 30 giugno, per appurare se ci siano le condizioni per far uscire altri 184 lavoratori che ancora non si sono visti accogliere la domanda d’esoso, in cambio naturalmente di ulteriori assunzioni.

“Siamo soddisfatti per l’accordo appena raggiunto”, ha commentato a caldo Paolo Citterio, coordinatore FABI di Ubi, “siamo infatti riusciti ad ottenere un allargamento della platea dei lavoratori esodabili e un aumento del numero di assunzioni. Proseguiremo su questa strada anche nel prossimo futuro, perseguendo il ricambio generazionale e preservando la volontarietà delle uscite dei colleghi più anziani. Con questo accordo abbiamo, infine, evitato tagli alla contrattazione integrativa aziendale, che rimane, così, salvaguardata per tutti i dipendenti”.

Bergamo 14/02/2013
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