BARCLAYS, PRONTI 230 TAGLI
Avviata la procedura per gestire 230 esuberi. La Banca inglese punta a razionalizzare la rete degli sportelli e le strutture centrali per riposizionarsi sul mercato. Mercoledì 13 marzo incontro con i vertici. FABI: “Ci riserviamo di mettere in atto tutte le azioni a tutela dei lavoratori”
Barclays affila la scure anche in Italia. La banca inglese ha infatti da poco recapitato alle organizzazioni sindacali la lettera di avvio procedura per gestire 230 esuberi, collocati su tutto il territorio nazionali, nella rete e nelle strutture centrali.
L'istituto di credito, che in Italia nell'anno appena trascorso ha accumulato perdite per 70 milioni di euro, intende rivedere completamente il suo modello distributivo e riposizionarsi sul mercato, puntando soprattutto sulla clientela con una medio alta disponibilità economica.
Per raggiungere questi obiettivi, l’azienda ha dichiarato al momento di voler intervenire su 70 filiali con chiusure o accorpamenti, abbandonando così le aree meno redditizie.
Pesanti saranno anche i tagli sulle strutture centrali.
Il prossimo incontro con le organizzazioni sindacali per definire nel dettaglio le articolazioni del nuovo piano strategico è previsto il 13 marzo a Milano.
“Abbiamo preso atto, con rammarico e sconcerto, delle dichiarazioni della banca e della “soluzione” prospettata, anche perché non abbiamo avuto – ad oggi – visibilità sui corposi risparmi di costi più volte dichiarati”, hanno dichiarato in una nota unitaria la FABI e le altre organizzazioni sindacali.
“Le organizzazioni sindacali manifestano forte preoccupazione per la situazione prospettata e per gli impatti occupazionali che, in questo difficile momento, vanno a colpire le aspettative di tutti e a minare fortemente la fiducia che i lavoratori avevano riposto nel disegno riorganizzativo dell’azienda da parte dei vertici della banca”.
“Restiamo in attesa dei successivi, e dovuti, passi formali, che seguiranno questa prima comunicazione,
riservandoci di mettere in atto tutte le azioni a tutela dei lavoratori”.
Milano 01/03/2013