Al via giovedì prossimo la trattativa per gestire la fusione tra Banca dell'Adriatico e Cassa di Risparmio di Ascoli (Gruppo Intesa Sanpaolo). Dichiarati 53 esuberi di personale. Milazzo: "No a uscite. I lavoratori devono essere riassorbiti all'interno del Gruppo"
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BANCA DELL?ADRIATICO, LICENZIAMENTI: NO GRAZIE

Al via giovedì prossimo la trattativa per gestire la fusione tra Banca dell’Adriatico e Cassa di Risparmio di Ascoli (Gruppo Intesa Sanpaolo). Dichiarati 53 esuberi di personale. Milazzo: “No a uscite. I lavoratori devono essere riassorbiti all’interno del Gruppo”
BANCA DELL?ADRIATICO, LICENZIAMENTI: NO GRAZIE
La fusione tra Banca dell'Adriatico e Cassa di risparmio di Ascoli, al via tra due mesi, porterà con sé 53 nuovi esuberi di personale. Lo ha annunciato il gruppo Intesa Sanpaolo nella lettera di avvio procedura recapitata in settimana alle organizzazioni sindacali.

La trattativa inizierà ufficialmente il prossimo giovedì a Milano, dove l'azienda illustrerà nel dettaglio le ricadute occupazionali dell'operazione e come intende gestirle, ma la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli, ente che controlla la banca oggetto di fusione, ha già agitato sulla stampa locale lo spettro dei licenziamenti.

Un’esternazione a cui hanno ribattuto prontamente la FABI e le altre organizzazioni sindacali.

“A nostro avviso sarebbe meglio che la Fondazione lasciasse le questioni sindacali ai soggetti negoziali abilitati, evitando incursioni in ambiti a essa estranei”, hanno replicato in una nota unitaria.

Quanto all’imminente apertura della procedura, la FABI pone già delle condizioni.

“Riteniamo ovviamente impraticabile la soluzione dei licenziamenti e non coerente con le politiche aziendali del Gruppo”, ha ricordato Giuseppe Milazzo, Coordinatore FABI Intesa Sanpaolo.

“In ambito negoziale”, ha poi sottolineato, “chiederemo esplicitamente all’azienda che i 53 lavoratori in eccedenza vengano riassorbiti all’interno del Gruppo, come sempre fatto in procedure analoghe anche recentemente, nel pieno rispetto della professionalità dei colleghi”.

La fusione di Banca dell’Adriatico e di Carisap rientra infatti nel più ampio progetto di razionalizzazione delle banche dei territori, previsto dall’ultimo piano industriale del Gruppo intesa.

Proprio lo scorso dicembre è stato chiuso un accordo che ha portato alla nascita di Casse di risparmio dell’Umbria, frutto della fusione delle quattro casse di risparmio umbre, e che ha fatto sì che le conseguenti eccedenze di personale venissero gestite infragruppo senza alcuna uscita di lavoratori.

Simile epilogo lo ha avuto anche la vertenza di Biis, la banca di Infrastruttura e sviluppo fusa nel Gruppo Intesa Sanpaolo, nella quale per il centinaio di lavoratori inizialmente dichiarati in esubero è stata prevista la piena ricollocazione all’interno dell’azienda, grazie all’intesa raggiunta dai sindacati sempre a dicembre.

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