"Plaudiamo all'iniziativa del neo-presidente dell'ABI, Antonio Patuelli, che in una lettera inviata oggi, ha sollecitato i banchieri a dare il proprio contributo economico al Fondo per la nuova occupazione, istituito da ABI e organizzazioni sindacali il 19 gennaio 2012, nell'ambito del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del credito, per favorire nuove assunzioni a tempo indeterminato nelle banche italiane".
Così Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il sindacato di maggioranza dei bancari ha commentato l'iniziativa del leader dell'Abi.
"Ricordiamo", ha poi ammonito il numero uno della FABI, "che qualora i banchieri dovessero sottrarsi a questo impegno, saranno le banche stesse a farsene carico".
"Come FABI, verificheremo, banca per banca, se ai buoni propositi seguiranno i fatti e quanti top manager verseranno effettivamente il proprio contributo sul Fondo".
Come funziona il Fondo per la nuova occupazione. Il Fondo per la nuova occupazione del credito, come stabilito nell’accordo fra Abi e sindacati, è finanziato dai lavoratori del settore, con l’equivalente di una giornata lavorativa annua, e con il contributo dei top manager ai quali è richiesto il versamento del 4% dello stipendio fisso netto.
In via sperimentale il Fondo per l’occupazione opererà per un quinquennio, fino al 2016. Per ogni lavoratore assunto, le banche riceveranno un incentivo di 2.500 euro. Il contributo scatterà per le assunzioni di determinate categorie di lavoratori svantaggiati: giovani disoccupati fino a 32 anni d’età; disoccupati di lungo periodo di qualsiasi età, cassaintegrati e lavoratori in mobilità; donne nelle aree geografiche svantaggiate; lavoratori nelle Regioni del Mezzogiorno con più elevati tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile; disabili.
Per i contratti di lavoro firmati nel Mezzogiorno il contributo alle banche salirà a 3.000 euro annui.
Roma 05/03/2013