I giornalisti dell'autorevole quotidiano italiano sono in sciopero contro il piano di ristrutturazione dell'azienda che prevede 110 esuberi, il taglio di parti rilevanti delle retribuzioni effettive, la possibile vendita di sedi e riduzioni di pagine
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LA FABI SOLIDALE CON I LAVORATORI DEL CORRIERE DELLA SERA

I giornalisti dell’autorevole quotidiano italiano sono in sciopero contro il piano di ristrutturazione dell’azienda che prevede 110 esuberi, il taglio di parti rilevanti delle retribuzioni effettive, la possibile vendita di sedi e riduzioni di pagine
LA FABI SOLIDALE CON I LAVORATORI DEL CORRIERE DELLA SERA
La FABI esprime la massima solidarietà nei confronti dei lavoratori del Corriere della Sera, in sciopero ieri e oggi contro il piano di ristrutturazione presentato dall'azienda, che prevede una riduzione dell'organico di 110 giornalisti su un totale di 355, il taglio di parti rilevanti delle retribuzioni effettive, la possibile vendita di sedi e riduzioni di pagine.

"Meno giornalisti, meno risorse significano semplicemente un Corriere meno autorevole e meno autonomo", scrive sul sito del Corriere il Comitato di redazione.

“Il piano dell’azienda di fatto sfigura il primo quotidiano italiano (stando agli ultimi dati di diffusione) e appare addirittura suicida, visto che il Corriere tuttora presenta i conti in attivo e solo qualche giorno fa ha assunto due giornalisti. Il Comitato di redazione ha sempre accettato di discutere con l’azienda su come razionalizzare i costi e, soprattutto, su come aumentare i ricavi. Quello presentato ieri non è un piano di ristrutturazione, ma semplicemente un grossolano e inaccettabile intervento che mira alla distruzione del Corriere della Sera. Il Cdr continuerà a denunciare come alcune politiche aziendali (ad esempio l’acquisto del gruppo editoriale spagnolo Recoletos, che ha causato centinaia di milioni di debiti) abbiano portato all’attuale situazione della Rcs MediaGroup. Senza quelle scelte il gruppo avrebbe le risorse necessarie per affrontare la crisi. Il difficile momento che attraversa il settore dell’editoria richiede azionisti e manager all’altezza di un giornale come il Corriere della Sera”, conclude la nota del Comitato di redazione del Corriere della Sera.

“Facciamo nostri la preoccupazione e il disagio dei lavoratori del Corriere della Sera, che garantiscono ogni giorno un’informazione puntuale e di qualità, e auspichiamo che la loro vertenza si concluda nel migliore dei modi senza tagli all’occupazione”, dichiara la FABI.
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