Secondo l'ABI i lavoratori in uscita dopo il primo aprile sarebbero comunque salvaguardati da decreto governativo. Adesso la palla passa all'INPS che dovrà aggiornare i dati in suo possesso. Bossola: "Ci aspettiamo una comunicazione in tempi rapidi. Salvaguardare tutti"">

ESODATI, I NUMERI DELL?ABI

Secondo l’ABI i lavoratori in uscita dopo il primo aprile sarebbero comunque salvaguardati da decreto governativo. Adesso la palla passa all’INPS che dovrà aggiornare i dati in suo possesso. Bossola: “Ci aspettiamo una comunicazione in tempi rapidi. Salvaguardare tutti”
ESODATI, I NUMERI DELL?ABI
I bancari che andranno in esodo a partire dal primo aprile, in base ai vecchi accordi sui piani industriali, dovrebbero rientrare nel novero dei lavoratori salvaguardati da decreto ministeriale.

Dovrebbero quindi poter uscire e andare in pensione secondo le vecchie regole. è quanto è emerso oggi nell'incontro tra ABI, Organizzazioni Sindacali del credito, FABI in testa, e INPS, a Roma.

La riunione era stata sollecitata dai sindacati all’indomani della comunicazione dell’INPS, pubblicata il 4 marzo, che aveva considerato esaurito il contingente dei così detti salvaguardati dalla riforma delle pensioni targata Fornero.

Oggi l’ABI ha illustrato i suoi dati: il numero complessivo di posizioni salvaguardate sarebbe di 6.223 persone, così suddivise: 5.007 in uscita al 31 marzo ; 950 in uscita al 30 aprile; 88 in uscita dopo il 30 aprile.

Sostanzialmente i numeri delle uscite previste coinciderebbero con quelli delle posizioni salvaguardate da decreto ministeriale.

L’INPS, prendendo atto di questa ricostruzione, è stata sollecitata ad aggiornare i dati e a ritornare sulla materia con un’apposita comunicazione.

“Adesso”, ha commentato Mauro Bossola, Segretario generale aggiunto FABI, “ci aspettiamo una nuova circolare dall’INPS che aggiorni le informazioni in suo possesso sulla base dei numeri forniti dall’ABI. Come FABI ci impegneremo a monitorare costantemente la situazione, assicurandoci che ai lavoratori bancari in esodo sia effettivamente garantito il diritto ad andare in pensione con le vecchie regole”.

Solidarietà espansiva. Nel corso della riunione si è ritornati anche sull’applicazione dei contratti di solidarietà espansiva, rivolti cioè a coloro che, in prossimità della pensione, decidono volontariamente di passare a part-time in cambio di nuove assunzioni.

A questo proposito l’INPS ha ribadito che mancando l’autorizzazione da parte della Ragioneria Generale dello Stato, tale contratto non è applicabile.

ABI e sindacati, visto che tale fattispecie contrattuale non prevede oneri per lo Stato e favorisce l’ occupazione nuova e stabile , hanno deciso di chiedere un incontro alla Ragioneria per appurare le ragioni di tale rifiuto e verificare la possibilità di superare l’impasse che si è prodotta.

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