In base a quanto previsto dal nuovo Contratto Nazionale, a foraggiare il tesoretto dovranno essere infatti anche i banchieri con il 4% del loro stipendio annuo.
“Tra un mese”, commenta Franco Casini, Segretario Nazionale FABI e componente del Comitato di gestione del Fondo, “verificheremo che i manager abbiano effettivamente dato il proprio contributo, come peraltro previsto dal Contratto firmato da ABI e Organizzazioni Sindacali il 19 gennaio 2012. Accerteremo, inoltre, che questi fondi siano correttamente impiegati per sovvenzionare nuove assunzioni, stabilizzazioni di giovani precari ed eventualmente contratti di solidarietà espansiva”.
Il monito di Sileoni. La lettera di Enbicredito giunge ad appena un mese dall’appello del Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, che aveva chiesto ai banchieri di implementare il Fondo per dare avvio a nuove assunzioni, come da accordi contrattuali.
Una richiesta sottoscritta anche dal numero uno dell’ABI, Antonio Patuelli. Era stato proprio il Presidente delle banche italiane sempre un mese fa a richiamare i top manager alle loro responsabilità.
Identikit del Fondo. Strumento esistente solo nel settore bancario, il Fondo per la nuova occupazione è stato introdotto dal nuovo Contratto Nazionale del credito, fortemente voluto dalla FABI e dalla altre Organizzazioni Sindacali, ed opererà in questo modo fino al 2016: per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato, le banche riceveranno un incentivo di 2.500 euro.
Il contributo scatterà se le assunzioni riguarderanno giovani disoccupati di età non superiore ai 32 anni, donne nelle aree geografiche svantaggiate, disoccupati di lungo periodo di qualsiasi età, disabili, precari già in organico, lavoratori delle Regioni del Mezzogiorno dove più alto è il tasso di disoccupazione.
Il Fondo è finanziato dai lavoratori bancari con la rinuncia all’equivalente di una giornata di banca ore, dai quadri direttivi con un contributo pari al corrispettivo economico di una giornata di festività soppressa, dai dirigenti e dal top management, che sarà tenuto a versarvi il 4% della propria retribuzione fissa.
Un dovere a cui le aziende non potranno sottrarsi. Se i manager non effettueranno versamenti, saranno comunque le singole banche a dover provvedere.
Previste anche sanzioni per chi ritarda nei pagamenti.
Il Fondo è gestito da Enbicredito, ente bilaterale partecipato da ABI e sindacati dei bancari, che vigilerà sulle assunzioni, verificando che le aziende abbiano i requisiti per accedere agli incentivi e provvedano alla stabilizzazione dei posti di lavoro.
Roma 02/04/2013