ESODATI, L?INPS CONFERMA: SALVAGUARDIA PER TUTTI
Dopo la sollecitazione della FABI, l’INPS annuncia: i lavoratori bancari che usciranno da adesso al 30 giugno saranno salvaguardati. Saporito: “Ora sbloccare situazione per gli esodati toccati dalla riforma Tremonti, che sono circa 1500 nel 2013”
Arriva la conferma ufficiale dell'Inps: i lavoratori bancari che andranno in esodo fino al 30 giugno saranno salvaguardati.
Ci ò significa che potranno uscire, come da accordi sui piani industriali, senza problemi e con i requisiti pensionistici ante riforma Fornero perché per loro è prevista la salvaguardia governativa.
La Direzione centrale dell’Inps ha inviato la comunicazione, pochi giorni fa, confermando così quanto già detto lo scorso 25 marzo durante la riunione con i sindacati di categoria, Abi e ministero del lavoro.
Un incontro che era stato fortemente sollecitato dalla FABI, dopo che lo scorso 4 marzo sempre l’Inps aveva dichiarato a rischio le copertura per circa un migliaio di bancari esodandi, mettendo così in forse, soprattutto, le uscite ormai prossime dei lavoratori Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Un problema che, alla luce dell’ultima comunicazione ufficiale Inps, sembra dunque al momento risolto.
“Siamo soddisfatti che le nostre sollecitazioni siano andate a buon fine”, commenta Vincenzo Saporito, responsabile Dipartimento Welfare FABI.
“Vogliamo credere che con questo ulteriore sforzo di tutte le parti in causa e grazie alla mobilitazione e alla solidarietà sindacale, che non è mai venuta meno, si sia finalmente giunti a mettere in sicurezza la posizione di tanti colleghi e delle loro famiglie”, hanno scritto i sindacati in una nota unitaria.
Ma la FABI non è ancora soddisfatta al cento per cento. Restano infatti ancora da definire le misure di salvaguardia a tutela dei circa 1500 lavoratori bancari andati in esodo nel 2009 e nel 2010 e che sono stati toccati dalla Riforma Tremonti.
“Vogliamo garanzie certe anche per loro”, afferma il Responsabile Dipartimento Welfare della FABI, Saporito. “Per questo continueremo a sollecitare il ministero del Lavoro e faremo pressioni sul governo affinchè emani al più presto un decreto a loro salvaguardia”.
Roma 12/04/2013